Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nei principali centri della nascente cultura islamica come Damasco e Baghdad si ha [...] , che presto si propongono come le nuove capitali del sapere, crocevia e centri di contaminazione culturale. A Baghdad, ad esempio, il califfo della dinastia omayyade al-Ma‘mun, il cui regno va dal 813 al 833, fonda la Casa della Sapienza. In breve ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La diffusione della civiltà islamica in Occidente costituisce uno dei momenti più [...] della cultura islamica coincide con il regno della dinastia degli Abbasidi, famiglia di tradizione persiana che si impadronisce del califfato nel 750 e trasferisce la capitale a Baghdad: tra il 750 e l’850, infatti, abbondano le traduzioni in siriaco ...
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MECCA
M. Bernardini
(La Mecca; arabo Makka)
Città dell'Arabia Saudita, situata nella regione dello Ḥijāz. Già citata nel sec. 2° d.C. come Macoraba da Tolomeo (Geographia, VI, 7), sembra derivare il [...] sostanzialmente inalterata dall'epoca di al-Ḥajjāj, governatore dell'Iraq dal 693 per conto del califfo omayyade ῾Abd al-Malik dal santuario dell'imām Ibrāhīm a Mossul (Iraq), conservata a Baghdad (Iraq Mus.). L'esemplare, databile, a giudicare dall' ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Gli imperatori e l'iconoclasmo
Silvia Ronchey
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Agli inizi dell’VIII secolo, l’autorità imperiale condanna [...] Nel frattempo, in ambito orientale, si compie un epocale cambiamento: il califfato, caduto in mano agli Abbasidi, viene trasferito da Damasco a Baghdad. Questo, insieme allo stato di turbolenza che perdura per alcuni anni nel mondo islamico, porta a ...
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CORANO
A.M. Piemontese
Libro sacro musulmano (arabo Qur'ān 'salmodia, lettura cantilenata'; siriaco Qeryânâ) recante il testamento divino di Allāh in lingua araba, rivelato al profeta Maometto (ca. [...] la cui struttura canonica si fa risalire alla vulgata edita sotto il terzo califfo ῾Uthmān (31 a.E./651), si fissò con un complesso e Aybak a Baghdad per il sultano ilkhanide Üljaytü (703-717 a.E./1304-1317) e il suo mausoleo di Sulṭāniyya (Persia ...
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al-Mustansir, Abu Ja'far
al-Mustansir, Abu Ja‛far
Califfo abbaside (n. 1192-m. 1242). Regnò dal 1226, in un periodo segnato dagli attacchi dei mongoli e dei contro l’Iraq. Ad al-M. risale la fondazione [...] della sunnita al-Mustansiriyya a Baghdad, la prima istituzione di questo tipo aperta a tutti i musulmani. ...
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´n Califfo abbaside, secondo figlio di Harūn ar-Rashīd (Baghdād 786 - presso Tarso 833). Amministrò le regioni orientali durante il califfatodi suo fratello al-Amīn; acquistata popolarità e potenza sconfisse [...] ), prendendone il posto. Nel corso del suo califfato numerose furono le insurrezioni, sia da parte alide di compromesso tra le posizioni alidi e quelle sunnite. Ad al-M. si deve la nascita di un florido movimento culturale e la fondazione a Baghdāddi ...
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Ottavo imām degli sciiti imamiti o duodecimani (Medina 765 circa - Ṭūs, od. Mashhad, 818). Vissuto a Medina per gran parte della sua vita, si recò a Marw (816) dietro invito del califfo al-Ma'mūn, che [...] lo nominò suo erede, contro il volere di ar-R., probabilmente nel tentativo di guadagnare maggiori consensi e legittimare la sua figura dicaliffo. Sulla strada per Baghdād il futuro erede morì, secondo fonti sciite, avvelenato. Ar-R. è sepolto a ...
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Dinastia musulmana che dominò l'Egitto dall'868 al 905 d. C. Prende il nome da Aḥmad ibn Ṭūlūn, che, inviato a governare dal califfo abbaside, vi stabilì un potere autonomo, poi trasmesso ai due figli [...] due nipoti. Nell'877 egli annesse ai suoi dominî la Siria. Il breve periodo tulunide è importante sia dal punto di vista politico, per essere stato il primo principato musulmano d'Egitto indipendente da Baghdād, sia da quello culturale e artistico. ...
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Teologo, tradizionista e giurista arabo-musulmano (Baghdād 780 - ivi 855), fondatore della scuola o rito (madhhab) che da lui prese il nome di hanbalita. Strettamente ligio al metodo positivo nell'interpretazione [...] e del Corano, si oppose al sistema teologico dei Mutaziliti e subì per questo persecuzioni sotto il califfo al-Ma'mūn. La sua opera maggiore è il Musnad, grande raccolta di tradizioni classificate secondo il compagno di Maometto che le ha tramandate. ...
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Stato islamico
s. m. Organizzazione politico-militare jihadista, attiva principalmente in Siria e in Iraq, con mire di espansionismo territoriale nel mondo arabo; in origine denominata Stato islamico della Siria e del Levante, è chiamata anche...