Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] se il suono è percepito come lungo) e ‹gl› (o ‹lgl(i)›) compaiono dall’VIII secolo il primo e dal XII il secondo; per la fricativa palatale sorda /ʃ/, la grafia oppure contraddittorie
Sempre di Migliorini (con Carlo Tagliavini e Piero Fiorelli) è l ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] burattini) [s] riconoscono [v] il loro fratello Pinocchio[o] (Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio)
b. (gli uomini della paranza) amara, questa gli parve amarissima (Giovanni Boccaccio, Dec. VIII, 6)
c. Quelli che moiono, bisogna pregare Iddio ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] senza poter da noi del pari essere offesi (Boccaccio, Dec. VIII, 2)
(79) ... tanto che dallo stupore e dalla gioia di Ugo Foscolo, Firenze, Le Monnier, 21 voll., vol. 4°.
Goldoni,Carlo (1935-1956), Il poeta fanatico, in Tutte le opere, a cura di ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] raccolte di enigmi o indovinelli conviviali tipiche del VII e VIII secolo d.C., ha come capostipite il libro degli di Claude Lévi-Strauss, la psicoanalisi di Sigmund Freud, di Carl Gustav Jung e di Jacques Lacan: nella maggior parte dei casi ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] anno et in ciascuno anno venturo (Volgarizzamento di una Bolla di Bonifacio VIII, p. 132)
(3) Da questa parte onde ’l fiore Italo (1993b), I racconti, Milano, Mondadori, 2 voll.
Collodi, Carlo (1981), Le avventure di Pinocchio, a cura di M. Paglieri, ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] d’apertura di una grammatica del volgare:
Sono le parti di gramatica VIII: nome, sì come Gioanni; verbo, sì come ama, corri, nel senso di non linguista di professione) come ➔ Carlo Emilio Gadda, potrebbero essere seguite con vantaggio da chiunque ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...]
(8) Dunque tu se’ proprio il mi’ caro Pinocchio (Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Milano, Garzanti, 2002, p. Unità fonetiche e fonologiche. Produzione e percezione. Atti delle VIII giornate di studio del Gruppo di fonetica sperimentale (AIA) ...
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Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] per es., mentre in (21) e in (22) il centro della domanda è Carla, in (23) e in (24) il centro della domanda è l’aereo; infine, 43-45):
(42) Chi se’ tu che vieni anzi ora? (Dante, Inf. VIII, 33)
(43) Figliuolo mio, tu se’ molto savio: or non pensi tu ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] la prova,
qual ch’a la difension dentro s’aggiri»
(Dante, Inf. VIII, 118-123)
(12) essa gli diceva: – Mi avete tolto mia figlia , avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno (Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, p. 3)
L’imperfetto appare ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] cui risultati sono codificati nelle mirabili opere di Carlo Brugmann. Così scrive il Pisani, nella sua 1 (1946), pp. 95-108; B. Terracini, M. B., in Revista de filología hispdnica, VIII (1946), pp. 212 s.; G. Vidossi, M. B., in Giorn. stor. d. lett ...
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carolus
càrolus (o kàrolus) s. m., invar. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo (lat. Carŏlus): 1) moneta del valore di 10 tornesi di Carlo VIII re di Francia, che porta come tipo una K tra due gigli (o tra due...
ottavo
agg. num. ord. e s. m. [lat. octavus, der. di octo «otto»]. – 1. agg. a. Che, in una successione, occupa il posto corrispondente al numero otto, cioè viene dopo altri sette (in scrittura numerica 8°, in numeri romani VIII): l’o. giorno...