Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] sensistica del Settecento sono alcune note dello Zibaldone risalenti al periodo 1820-1821. Mettendo a punto un’osservazione di Cesare Beccaria (Ricerche intorno alla natura dello stile, 1770), secondo cui «i termini delle arti e i termini tecnici ...
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Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] e perciò con una scarsa costrizione intellettuale, finché almeno non venivano messi in forse i fondamenti della ‘rivoluzione fascista’ (Cesare Segre, La letteratura italiana del Novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998, pp. 21-22)
in cui tuttavia lega la ...
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linguaggio
Domenico Russo
La più potente e duttile delle facoltà umane
Facoltà della mente che permette al genere umano di formare, apprendere, usare e cambiare le diverse lingue del mondo, il linguaggio [...] un’infinità di persone come noi, alcune fanno parte della nostra vita, tante altre appartengono al passato (Einstein, Napoleone, Giulio Cesare, i faraoni egizi e così via). Conosciamo il mondo delle sensazioni come il caldo o il freddo; quello delle ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] Diomede annota: «sicut hodieque cum Gaium notamus Caesarem, scribimus C.C.» («allo stesso modo, oggi, quando parliamo di Caio Cesare scriviamo C.C.»: Diomede Grammatico 1961: 423). Alla base di questa prassi c’è lo stesso bisogno che tuttora induce ...
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] e del proprio paesaggio» (Calvino 19642: 9), con macchie di colore e elementi quasi di folklore. Calvino ricorda qui che Cesare Pavese parlò subito di tono fiabesco per il punto di vista, più in basso dei fatti, del piccolo Pin, protagonista del ...
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L’aggettivo sostantivato è una sottoclasse delle ➔ parti del discorso costituita da ➔ nomi che sono formalmente e diacronicamente ➔ aggettivi, e che per un processo di transcategorizzazione hanno cambiato [...] il segno di un rispetto che la induceva a credersi lei l’eletta, e la veramente amata (Pratolini 1988: 60).
Beccaria, Cesare (2010), Dei delitti e delle pene, introduzione e note di G. Armani, Milano, Garzanti.
Calvino, Italo (1993), Fiabe italiane ...
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L’arte del dire, cioè del parlare in pubblico, a un’adunanza, a un’assemblea, soprattutto in quanto è studiata nella sua attuazione pratica, nelle sue manifestazioni storiche, nella sua evoluzione, nei [...] Crasso e Marco Antonio. L’età successiva è dominata da Cicerone, oltre che dalle figure di Licinio Calvo, Giulio Cesare, Asinio Pollione, Celio Rufo, Bruto. Altro grande oratore fu Ortensio Ortalo, della scuola asiana (➔ asianesimo), contro la quale ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] Agricoltura e Foreste, Marcora Giovanni; Trasporti e Aviazione Civile, Martinelli Mario; Poste e Telecomunicazioni, Orlando Giulio Cesare; Industria, Commercio e Artigianato, Donat Cattin Carlo; Lavoro e Previdenza Sociale, Toros Mario; Commercio con ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] nota la diversa distribuzione, rispetto allo standard, di /e/ e di /o/, in casi come trènta, sarébbe, colònna, dòpo, spórgere, Cèsare, Giòrgio, ecc., che suona come regionale almeno nei casi di accordo tra toscano e altre varietà (meridionali o, più ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] anche nello scritto (Bertinetto 1991; Bertinetto & Squartini 1996):
(13) a. Napoleone è nato a Ajaccio
b. Giulio Cesare ha invaso la Britannia.
2.4.1 Il passato prossimo aoristico. Nel neostandard appaiono sempre più spesso passati prossimi con ...
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Cesare
Céṡare s. m. – 1. Titolo distintivo degli imperatori romani, derivato dal cognome del generale, triumviro e dittatore Gaio Giulio Cesare (100 o 102 - 44 a. C.). 2. Nell’Impero bizantino, in origine titolo dell’imperatore associato al...
cesio1
cèṡio1 agg. [dal lat. caesius «grigio azzurro, verdastro»], letter. – Azzurro chiaro, celeste, detto per lo più degli occhi: gli occhi tuoi cesii (D’Annunzio); come s. m., il c., il colore cesio.