Teologo e archeologo (Mixbury, Oxfordshire, 1811 - Roma 1879). Seguace estremista della High Church, si occupò del problema della "cattolicità" della Chiesa anglicana, ma, a differenza di Newman e di altri, [...] Per conseguire questo fine, giunse a chiedere, come prova della sua convinzione, l'ammissione nella Chiesa russa. Respinto (1843), tornò in Inghilterra, dove pubblicò (1845) una elaborata difesa teorica del suo discusso tentativo: Harmony of Anglican ...
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spiritismo Dottrina che sulla base del riconoscimento dell’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima afferma la possibilità di contatti tra gli spiriti dell’aldilà e i vivi, e attribuisce all’intervento [...] si è esteso nei decenni successivi in Inghilterra e di qui in gran parte del continente europeo, Chiesa cattolica sia per le pratiche, sia per le premesse dottrinali. L’indagine scientifica dei fenomeni connessi con lo s. è uno degli oggetti di ...
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Riformatore inglese (Aston, Staffordshire, 1500 - Smithfield, Londra, 1555). Convertito al protestantesimo da W. Tyndale, R. curò la traduzione in inglese della Bibbia del 1537, edita forse ad Anversa [...] autorizzata"). Dopo la salita al trono di Maria I Tudor (1553), fu la prima vittima protestante della reazione cattolica in Inghilterra. Imprigionato e giudicato per le sue affermazioni sulla Chiesa cattolica e sulla dottrina della transustanziazione ...
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Evangelico (Hausen, Württemberg, 1831 - Bethel 1913). Dopo aver vissuto lunghi anni come missionario nella Costa d'Oro, divenne nel 1873 parroco presso i malati di Davos; andò l'anno successivo in Inghilterra, [...] dall'esempio dell'evangelista americano Lyman Dwight Moody, fondatore del Moody bible institute di Chicago, e ispiratore degli ideali della Chiesa metodista. L'influsso di Moody contribuì fra l'altro ad allontanare S., ed esponenti del vecchio ...
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Iniziatore del movimento dei "cattolici tedeschi" (Bischofswalde, Slesia, 1813 - Vienna 1887). Sacerdote, scomunicato per un suo appello al clero nel quale proponeva l'istituzione di una Chiesa nazionale [...] a Breslavia, cui aderirono molte altre. Avendo assunto posizioni radicali nei moti del 1848, andò (1849) esule in Inghilterra. Rientrato (1861) in Germania, fondò il Religiöser Reformverein. Il suo movimento religioso fu poi superato e assorbito in ...
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Uno dei fondatori della Chiesa anglicana (Buden, Devonshire, 1522 - Monkton, Farleigh, 1571); fautore della Riforma luterana, ritornò poi al cattolicesimo durante il regno della regina Maria (1554); ma [...] presto aderì nuovamente alla Riforma lasciando l'Inghilterra per Francoforte e Strasburgo. Rientrato in Inghilterra sotto Elisabetta, fu creato vescovo di Salisbury. Nel 1562 scrisse l'Apologia Ecclesiae Anglicanae (1562), la prima esposizione ...
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Arcivescovo di Reims (Parigi 1410 - Poitiers 1457); figlio di Jean I, fu figura eminente alla corte di Carlo VII: ricoprì importanti uffici e fu incaricato di missioni diplomatiche in Inghilterra, a Genova, [...] a Roma e in Savoia. Contribuì alla pacificazione della Chiesa ottenendo l'abdicazione dell'antipapa Felice V, ricevendo in compenso da Niccolò V il patriarcato di Antiochia (1449), mentre cedeva la sede di Reims al fratello Jean II. ...
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Teologo anglicano (Filadelfia 1748 - ivi 1836). Studiò in Inghilterra; prete nel 1772, ritornato in patria divenne rettore della Christ Church a Filadelfia. Amico di G. Washington, prese decisamente partito [...] per la causa delle colonie nella lotta per l'indipendenza. La costituzione che la Protestant Episcopal Church in the USA (come filiazione autonoma della Chiesa inglese) si diede (1789), ancora oggi valida, fu in gran parte opera sua. ...
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In Inghilterra, i membri di un corpo religioso diverso dalla Chiesa anglicana. Così si dissero prima dell'atto di emancipazione (1829) anche i cattolici inglesi. Il termine però è prevalentemente riferito [...] ai calvinisti inglesi, che durante il regno di Elisabetta I non vollero conformarsi ai 39 articoli della Chiesa anglicana, e a quanti li seguirono in tale atteggiamento, fino al Toleration act (1689). ...
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Ecclesiastico presbiteriano (Auchtermuchty, Scozia, 1695 - Perth, Scozia, 1773), sostenitore della piena indipendenza delle comunità fra loro e dall'autorità statale; espulso dalla Chiesa presbiteriana, [...] fondò una nuova comunità di tipo apostolico (rito della cena, comunità dei beni, direzione affidata agli anziani, ecc.). Il genero di G., R. Sandeman (1718-1771), diffuse il movimento (detto dei glasiti) in Inghilterra e in America. ...
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supremazìa s. f. [dal fr. suprématie (che a sua volta è dall’ingl. supremacy, der. di supreme «supremo»)]. – Superiorità, preminenza assoluta in un determinato settore, che comporta per l’ente, la collettività, l’individuo che la detiene un’autorità...
anglicano
anġlicano agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. anglicanus «anglico, inglese»]. – 1. agg. a. Propr., d’Inghilterra, nella denominazione della Chiesa a., la Chiesa d’Inghilterra, costituita dalle province ecclesiastiche di Canterbury...