ASTRI
Marco Bussagli
Nell'accezione moderna il termine a. indica genericamente i corpi celesti, senza distinguere fra stelle, pianeti, satelliti, comete o meteoriti. In epoca medievale le conoscenze [...] da Hildesheim nell'identificazione del bimbo con Cristo e diffusa in epoca medievale (ivi, pp. 51, 186). -1954; U. Monneret de Villard, Le leggende orientali sui magi evangelici, Città del Vaticano 1952; H.P. L'Orange, Studies on the Iconography in ...
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MONETA
L. Travaini
Nel Medioevo, il termine m. designava tanto la zecca (è anzi questo il significato originario della parola, dovuto al fatto che la prima zecca romana si trovava presso il tempio di [...] 1398-1437).Le immagini religiose rappresentano uno dei più diffusi soggetti dell'iconografia monetale: il Cristo, in santi a tenere in mano i modellini delle loro basiliche o delle città: si veda l'esempio del grosso argenteo battuto nel sec. 14° ...
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PULPITO
D.F. Glass
Il termine p., derivato dal lat. pulpitum, designa una piattaforma sopraelevata, utilizzata nelle chiese per leggere il vangelo, l'epistola e altre letture, per i canti liturgici [...] né a Roma né in generale nel Lazio p. lignei, sebbene la città subisse l'influsso di Montecassino per molti aspetti, sia della riforma gregoriana sia risalenti al 1180 circa. In Campania erano estremamente diffusi i p. con la raffigurazione di Giona, ...
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Almoravidi
G. Ventrone Vassallo
Intorno alla metà del sec. 11°, un capo dei Ṣanhāja, nomadi berberi del Sahara, detti anche Mulaththamūn dal lithām, il velo che copriva i loro volti, dopo aver approfondito [...] quali era pur sempre l'ingresso del Dār al-Ḥajar.
Per le altre città del Marocco, si può ricordare che Fez, dopo l'unificazione dei due quartieri scavi e da raccolte di superficie che fu ampiamente diffusa, soprattutto in Nord Africa, la tecnica di ...
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Nacque a Milano il 16 febbraio 1918 da Giannino e da Livia Bolla.
Il padre, formatosi come artista all’Accademia di Brera, dopo essersi occupato del disegno di medaglie e monete commemorative presso [...] di oggetti, tra i quali: la lampada con doppia illuminazione diffusa e concentrata Black & White, il mobile a gradoni l’allestimento generale della XVII Triennale di Milano sul tema Le città del mondo e il futuro delle metropoli (1988); le due ...
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GIOVANNETTI, Matteo
Walter Angelelli
Non si conosce la data di nascita di questo pittore viterbese, del quale si hanno notizie tra il 1322 e il 1369.
Il nome del G. ricorre in alcune lettere dei papi [...] sia in occasione della sua nomina a priore di S. Martino nella stessa città laziale (30 nov. 1336). Ma il primo documento noto in cui è (ibid., p. 54); la fama di queste pitture era così diffusa e radicata che ancora nel 1406 il re d'Aragona Martino I ...
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NORVEGIA
P.J. Nordhagen
(norvegese Norge)
Stato dell'Europa settentrionale, che occupa la parte occidentale della penisola scandinava, il cui nome moderno deriva dall'antico norvegese Norvegr ('la via, [...] che parte da Oslo per raggiungere i distretti a N di questa città. Il luogo di origine di questo stile è tuttora oscuro, ma al 1400. Pur appartenendo a una tipologia largamente diffusa in tutta l'Europa medievale, sopravvivono numerosi soltanto in ...
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NORIMBERGA
H.P. Autenrieth
(ted. Nürnberg; Norenberc, Nurenberc nei docc. medievali)
Città della Germania meridionale (Baviera), nella media Franconia, lungo il corso del fiume Pegnitz.Non si conosce [...] 'area di inondazione del Pegnitz. Al centro della nuova più estesa città venne collocato il mercato principale e, in seguito a una rivolta , secondo la tipologia della Hallenkirche, poi molto diffusa nel corso del Trecento. La facciata, rivolta verso ...
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FULDA
G. Stasch
Città della Germania (Assia), posta lungo il fiume omonimo, sviluppatasi intorno a un monastero benedettino nel corso dell'8° secolo. L'insediamento monastico di F. venne fondato il [...] °, avendone ottenuto lo stato giuridico, F. doveva essere considerata città; già prima del 1116 era stata infatti indicata sulle monete un'abside.Per quanto riguarda le due cripte, l'opinione più diffusa è che si trattasse di due ambienti 'a sala' a ...
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CAVALLERIA
F. Cardini
La c. medievale si definisce attraverso due funzioni che polarizzano il significato della parola e che, se non vengono accuratamente distinte e articolate, rischiano di confondere [...] intendere rinunziarvi; infine i comuni italiani e poi, nelle città della penisola, le organizzazioni 'popolane' pretendevano a loro volta e il torneo dai quali si potevano ricavare premi e fama diffusa dai poeti di corte. In realtà, il vero obiettivo ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...