Adriano (Publius Aelius Hadrianus)
Adriano
(Publius Aelius Hadrianus) Imperatore romano (Italica, Spagna, 76-Baia 138), dopo l’assunzione al trono detto imperator Caesar Traianus Hadrianus Augustus. [...] manifestazioni di lealismo. Tornò a Roma nel 134. Letterato, musicista, architetto, esteta raffinato, ammiratore della civiltàgreca, uomo dissoluto, tormentato, egoista, A. presenta una complessa e contrastante personalità; come imperatore giovò ...
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Storico dell'antichità (Borgo S. Dalmazzo 1856 - Roma 1939); dopo aver studiato a Firenze, si perfezionò a Berlino con Th. Mommsen. Fu prof. nelle univ. di Palermo (1886-89), Pisa (1889-99), Napoli (1899-1904) [...] che di numerosi saggi, di opere fondamentali per la critica della storia delle origini di Roma e della civiltà italiana dalla colonizzazione greca all'età imperiale. Fra le sue molte opere: La Sardegna prima del dominio romano (1881); Storia della ...
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Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative [...] dinamiche di L. derivano e si ricollegano a quelle della dinamica greca, anche se, attraverso gli scritti di Alberto di Sassonia, L. ignaro per di più delle lingue classiche, alla civiltà letteraria dell'Umanesimo, viceversa ne riconferma la più ...
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Figlio (n. 454 circa - m. 526) di Teodemiro re degli Ostrogoti della stirpe degli Amali. Succeduto al padre (474), sconfitto il re degli Eruli Odoacre (493), divenne sovrano del regno ostrogoto in Italia. [...] e attività
Inviato in giovanissima età a Costantinopoli come ostaggio (462), ebbe modo d'istruirsi e di conoscere la civiltàgreco-romana. Tornato presso il suo popolo (472), sconfisse il re dei Sarmati occupando Singidunum (Belgrado); divenuto re e ...
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Poeta (Recanati 29 giugno 1798 - Napoli 14 giugno 1837). Tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi, nella sua opera risulta centrale il tema dell’infelicità costitutiva dell’essere [...] dopo L. compone L'ultimo canto di Saffo, nel quale la poetessa greca si uccide senza intenzioni di rivalsa: si riconosce vinta e, anziché ragione sulla fantasia per effetto dell'avanzare della civiltà, del costituirsi degli uomini in società, ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] grano, per es., non può essere s. di qualcosa nelle civiltà non agricole).
Quando si distingue tra s. realistici e s. di fede è quello della Chiesa di Roma (s. romano) trasmesso in greco da Marcello di Ancira (340 ca.) e in latino da Rufino di ...
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Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] primitive e selvagge fino all'avvento delle grandi civiltà, come quella greca, cristiana e moderna. Di qui il disegno del simbolico. Nella nuova fase storica che si apre con il mondo greco, lo spirito giunge a un grado di consapevolezza dell'idea che ...
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L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo [...] delle attività intellettuali. Il significato della paideia greca è certo storicamente mutato, nel corso dei G. Simmel), o più sovente per analizzare la crisi della civiltà e il processo di massificazione della società contemporanea (come hanno fatto ...
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Primo imperatore romano (Roma 63 a.C. - Nola 14 d.C.). Fondatore dell'Impero romano, la sua opera chiuse definitivamente la crisi della repubblica, ormai inadeguata a reggere lo stato attraverso l'oligarchia [...] antico ideale dell'abolizione delle guerre tra i partecipi della stessa civiltà.
Vita e attività
Figlio di Gaio Ottavio e di Azia latina del retore Marco Epidio, per la cultura greca di Apollodoro di Pergamo, fu sempre studioso di eloquenza ...
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Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] scritti, cioè, nei metri della giambica (Epodi) e della lirica greca (Odi), già usati dai neoteri, ma condotti da O. F. testimonia, come Virgilio, l'altezza spirituale raggiunta dalla civiltà latina nel suo tempo. ▭ Considerato modello di classicità ...
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greco
grèco agg. e s. m. [dal lat. Graecus, gr. Γραικός] (pl. m. -ci; dei vini e dei vènti anche -chi). – 1. agg. Della Grecia, come regione geografica, comprendente all’incirca la parte meridionale della penisola balcanica, con le isole che...
grecita
grecità s. f. [der. di greco], letter. – 1. L’essere conforme all’uso della lingua greca: g. di un costrutto; pura, dubbia g. di una locuzione. 2. a. La lingua, la letteratura, e in senso più ampio la cultura e la civiltà greche, considerate...