Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua [...] ) parlati nel settore alpino del Piemonte tra la Val di Susa e la Val Vermenagna (➔ provenzale, comunità). Nell’Italia meridionale e insulare, le parlate alloglotte appaiono maggiormente disperse, come risultato dell’immigrazione in epoca medievale e ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] da alta elaborazione lessicale e sintattica e dall’impiego di costrutti e termini letterari, formali e poco comuni;
(b) l’italiano parlato formale, varietà diafasica impiegata nelle situazioni di maggiore impegno sociale e in ambiti come le occasioni ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] individuare i confini fra questi due livelli e costrutti quali quello di italiano standard. Secondo l’opinione più comune la varietà diastratica alta di italiano è l’italiano colto: impiegato dai parlanti di livello socioculturale medio-alto e alto ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] dei livelli linguistici» (Mengaldo 1979: 4), dal volgare illustre italiano fino all’idioletto famigliare (I, xix, 3). Nei capitoli perfectioni». Per contro, al volgare è negata ogni finalità comunicativa o pratica, al punto che in prosa volgare ci è ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] scritto: Cresti & Moneglia 2005: 105; ➔ corpora di italiano), fra i cento verbi più frequenti sono presenti, in tutte e a raccontarlo alla zia Ottavia (Ginzburg 1961: 109).
Un tratto comune di più verbi di movimento è il fatto di appartenere al ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] variare in base all’estrazione socioculturale e alla competenza comunicativa dei parlanti o in seguito a conflitti tra norme. si trovano in letteratura anche i termini motherese e, in italiano, mammese.
Con baby talk secondario si intende il registro ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] sonorità sia associato alle vocali basse, più aperte (per l’italiano [a]), il polo minimo alle vocali alte e chiuse, cioè Garangola, 1983-1988, 4 voll., vol. 3° (Aspetti fonetici della comunicazione), pp. 15-87.
Mioni, Alberto M. (2001), Elementi di ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] ruoli semantici (profonda): l’una e l’altra hanno in comune solo brandelli di terminologia, e questo contribuisce a complicare le uso. Ciò è emerso da una ricerca sui quaderni di italiano dei bambini delle elementari, in molti dei quali si continua a ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] Andiamo avanti») di Amatore Sciesa, dunque in questo caso di un eroe di ceto popolare, ma entrata nell’uso comune, almeno in Italia settentrionale, tanto che non di rado ricorre nel linguaggio giornalistico (cfr. ad es. «Corriere della Sera» 4 luglio ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] meridionale.
Molti studiosi insistono sul ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nella propagazione dell’italiano dell’uso medio (Sabatini 1997), ovvero di quella forma di italiano, per lungo tempo avversata dalle grammatiche, ma ormai largamente ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...
comune2
comune2 (ant. commune) s. m. [lat. commūne (neutro sostantivato dell’agg. commūnis) «possesso, bene comune; repubblica, stato»]. – 1. Forma di governo autonomo cittadino apparsa nell’Europa occid. dopo il Mille come risultato di un’associazione...