La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] fondamento scientifico. La grammatica fu declassata a pseudo-concetto, mero espediente pratico e didattico. La prima ampia dal latino all’italiano, della sua genesi e del suo primitivo sviluppo. Nel 1890 il linguista tedesco Wilhelm Meyer-Lübke ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] ” alle dieci Canzoni (1824), che costituiscono il nucleo primitivo dei Canti, la difesa di alcune parole non registrate dalla la distinzione modernissima tra parole e termini, il concetto di europeismo lessicale (➔ europeismi), di arcaismo, ecc., ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] culturale della sua epoca riguardo all’altro termine-concetto fondamentale della sua riflessione linguistica, quello di dalla forma di conoscenza fantastica e mitica degli uomini primitivi, passando per l’elaborazione dei primi sistemi espressivi ( ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] Condillac e De Brosses, in base alle quali l’uomo primitivo si sarebbe espresso per monosillabi e solo in seguito si sarebbe genio della lingua», ovvero del suo carattere originario (il concetto di ‘genio’ era stato introdotto dai filosofi francesi). ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] Naumann e E. Hoffmann-Krayer. Il primo nella Primitive Gemeinschaftskultur (1921) e nei Grundzüge der deutschen Volkskunde sono il significato reale e il valore dialettico che ha assunto il concetto di p. nel pensiero di A. Gramsci, da cui hanno ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] di Venezia, e si perdette per alcuni secoli anche il concetto di un'unità fisica della regione. Altre denominazioni, di IX (1928); id., Ricerche paletnologiche e folkloristiche sulla casa istriana primitiva, in Atti e mem. Soc. istr. di archeol. e st ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] a ventun anni, nel 1878, un saggio sul sistema primitivo delle vocali nelle lingue indoeuropee (v. Saussure, 1878), mondo, sfumano gradualmente gli uni negli altri.
Oltre al fondamentale concetto di fonema, troviamo anche, nei lavori di Trubeckoj e di ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
concetto2
concètto2 s. m. [dal lat. conceptus -us, der. di concipĕre «concepire»]. – 1. Pensiero, in quanto concepito dalla mente; più in partic., anche dal punto di vista filosofico, la nozione che la mente si è formata dell’intima essenza...