secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] (la separazione tra Stato e Chiesa, la tolleranza religiosa e la libertà di culto) una s. dei principi del cristianesimo evangelico. Anche successivamente, è stato in ambito protestante che la s. è stata interpretata in senso positivo, vale a ...
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Seppellimento del cadavere in una fossa scavata dentro terra. È la forma di sepoltura più diffusa e una delle più antiche. Nel Paleolitico superiore abbondanti sono le documentazioni del culto dei morti, [...] sino all’Alto Impero, quando venne sostituita con l’i., imposta dalle religioni orientali e poi dal cristianesimo.
In gran parte delle società umane convivono differenti modalità di trattamento del cadavere (i., sepoltura, cremazione, esposizione ...
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Giovanni Paolo II
Raffaele Savigni
Il papa che amava i giovani
Karol Wojtyla, papa dal 1978 al 2005 con il nome di Giovanni Paolo II, è stato il primo papa non italiano dopo quattro secoli. Grazie al [...] Nel 1992 ha approvato il nuovo Catechismo della Chiesa cattolica, che riassume i principi religiosi e morali del cristianesimo, tenendo conto delle nuove esigenze espresse dal Concilio Vaticano II. Con l'enciclica Mulieris dignitatem ("Sulla dignità ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] strumento della sua passione (Girolamo, Ep., CVIII) e, nel caso di una tale antropomorfizzazione, il segno principale del cristianesimo si trasforma in un simbolo dello stesso Salvatore. La croce monogrammatica fu certamente la variante più vicina a ...
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Le riviste cattoliche/1: l'Ottocento
Carlo De Maria
Il rapporto tra riviste cattoliche e identità culturale nazionale è la questione principale intorno alla quale ruotano le pagine di questo saggio. [...] la maggior possibile quantità a sé ed agli altri dev’essere lo scopo supremo della vita.
Quando perciò il Vangelo e il cristianesimo, che ne conserva la dottrina, si scaglia contro i ricchi e ad essi minaccia guai, v’è bensì una materiale somiglianza ...
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MAFFEI, Timoteo (al secolo Niccolò Giacomo)
Isabella Gagliardi
Nacque intorno al 1415 a Verona, da Guglielmo e da Orsolina Maffei. Il padre apparteneva a un'aristocratica famiglia bolognese che, giunta [...] processo di formazione del M., visto che anch'egli avrebbe attribuito grande importanza alla conciliazione tra classicità e cristianesimo, improntando il suo impegno al recupero della sostanziale unità della cultura.
Il M. si mise rapidamente in luce ...
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peccato
Emanuela Prinzivalli
La violazione delle norme divine
Il termine peccato, rispetto ad altre parole di significato analogo – quali colpa, delitto, trasgressione, errore –, ha un’accezione religiosa [...] gli influssi convergenti delle diverse correnti religiose dell’epoca di cui si è detto.
Il peccato originale
Il cristianesimo sviluppò, nei primi secoli, soprattutto la dottrina della piena responsabilità del singolo uomo, in opposizione a correnti ...
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Giorno o periodo di tempo destinato a una solennità, al culto religioso, a celebrazioni patriottiche o d’altro genere, spesso collegato al ritmo delle stagioni o al compiersi di determinati periodi di [...] (agricola, urbana, di caccia e raccolto).
Nel mondo moderno, si distinguono soprattutto le f. religiose e quelle civili. Nel cristianesimo, la prima festa celebrata con particolari atti di culto fu la domenica. Ma dalla fine del 2° sec. si trovano ...
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(ebr. qabbālā) Complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate da generazione a generazione. In [...] ebbe inizio nel 15° sec. in ambiente extragiudaico e sul quale influì direttamente il pensiero di Ebrei convertitisi al cristianesimo. Assurse a grande notorietà con Pico della Mirandola, che aveva appreso l’ebraico da Flavio Mitridate e in alcune ...
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Teologo protestante (Vallon, Ardèche, 1839 - Parigi 1901); prof. di dogmatica nell'univ. di Strasburgo (1868), fu poi tra i fondatori, a Parigi, dell'École libre des sciences religieuses, che diventò poi [...] concezione del Padre e del rapporto di figliolanza tra gli uomini e Dio, che è l'essenza del cristianesimo. Essendo fenomeno essenzialmente sentimentale, la religione è individuale come diretta esperienza del divino che si manifesta nella preghiera ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita di Cristo. b. Detto di persona, che ha...