Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] fui al piè d’un colle giunto / là dove terminava quella valle / che m’avea di paura il cor compunto (Dante).
Una questione sintattica concernente l’uso degli ausiliari è l’➔ accordo del participio passato nelle forme composte (Serianni 1988: 355; 390 ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] («che ’n mille dolci nodi gli avolgea», Canz. XC, 2). In partic., però, l’iperbole si realizza, ancor più che in Dante, come schema compositivo globale capace di organizzare il testo nel suo complesso:
(8) Le stelle, il cielo et gli elementi a prova ...
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VOSSLER, Karl
Vittorio Santoli
Filologo, nato a Hohenheim presso Stoccarda il 6 settembre 1872, professore nelle università di Heidelberg (1902), Würzburg (1909), Monaco di Baviera (1911).
Accogliendo [...] , Sommario di linguistica arioeuropea, I, Roma 1930, p. 92 segg. e passim. Su Die Göttliche Komödie: B. Croce, La poesia di Dante, Bari 1921; La cultura, V (1927), pp. 109-125; Studi danteschi, XII (1927), pp. 5-29; Schweizerische Rundschau, XXX 1930 ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] lingua poetica, la cui ‘grammatica’ perdurò nei secoli, fino a ➔ Leopardi e oltre (Serianni 2009).
Tanto la lingua di Dante quanto quella di Petrarca presentano, di volta in volta, forme toscane, latine e siciliane tra loro intercambiabili dal punto ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] ), non cessando tuttavia di sostanziare la scabra sintassi dei suoi versi con la lingua della tradizione poetica ‘alta’ di Dante e Petrarca.
Nel corso della prima metà dell’Ottocento (➔ Ottocento, lingua dell’), analogamente a quanto avvenne per la ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] e deprime il volgare come lingua di cultura. Solo gli umanisti operanti a Firenze, dato che le Tre Corone trecentesche, Dante, Petrarca e Boccaccio, sono sentite come un patrimonio patriottico, si misurano con esso dando vita a un umanesimo volgare ...
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PONTANI, Filippo Maria
Anna Meschini Pontani
PONTANI, Filippo Maria. – Nacque a Roma il 17 giugno 1913, primogenito di Guido e di Maria Capello.
Guido (1881-1964), impiegato postale, con la distinzione [...] aver vinto alcune borse di studio della Società Dante Alighieri, nell’ottobre 1937 fu chiamato come «professore di M. Peri, Padova 2009, pp. 16-20, 107-121 e F. Caparelli, La “Dante Alighieri” (1920-1970), Roma 1985, pp. 103-118; 115 s.; 121 s., 125 ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] più non vi leggemmo avante (Inf. V, 138)
(2) Poscia, più che il dolor, poté il digiuno (Inf. XXXIII, 75)
Spesso poi in Dante la reticenza (da lui menzionata col termine tecnico, si veda preciso in Par. XXX a proposito della bellezza di Beatrice) è l ...
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L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...] un processo di allineamento con le altre forme verbali, subisce l’epitesi della sillaba -re diventando in italiano essere. In ➔ Dante è possibile trovare in forma di sostantivo la parola originaria: «anzi è formale ad esto beato esse» (Par. III, 79 ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] e non-persona, e tra forma pre-verbale e forma post-verbale del soggetto) – è un affioramento dell’antico: esempi se ne trovano da Dante a Manzoni e oltre, fino ad oggi, per es. in ➔ Pirandello e in altri scrittori sensibili al parlato: «lei deve già ...
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dante
s. m. [dallo spagn. dante, der. di anta (attraverso la locuz. piel d’anta), che è dall’arabo lamṭ «antilope» dove l- è stato inteso come articolo]. – Daino; solo nella locuz. pelle di dante, con cui è anche chiamata (oggi sempre più...