L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il Devulgarieloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] sulla linguistica in Italia di Ramat, Niederehe & Koerner (1986) prende le mosse di lì.
Purtroppo, però, il Devulgarieloquentia non influì sulla cultura del suo tempo, né in Italia né altrove; anzi ebbe scarsissima diffusione, come dimostra il ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] nella storia del libro prima dell’invenzione della stampa.
Infine, Dante fu il primo a teorizzare la lingua volgare, nel Devulgarieloquentia e nel primo libro del Convivio, con una lucidità senza pari né nella cultura italiana né in altre. Il suo ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] 2 febbraio 1362]. Ricordanza che io Matteo figliolo che fu di Nicholò de’ Chorsini del popolo di San Filice in Piaza, mi partì di anche nelle laude diffuse nelle altre regioni.
Nel Devulgarieloquentia (II, vi, 7) Dante suggerisce di prendere ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di partenza» (Trifone 2006: 274, nota 176). Un orientamento normativo, almeno sul piano stilistico, si coglie nel Devulgarieloquentia, sia quando ➔ Dante delinea le caratteristiche del volgare illustre (vulgare latium), che non coincide con nessuno ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] delle idee dell’autore, Giovanni Rucellai, comandante di Castel Sant’Angelo, fortezza papale in Roma), sia la traduzione del Devulgarieloquentia di Dante. In larga parte la teoria di Trissino si fondava sul libro di Dante, nel quale quasi tutti i ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] quale era prerogativa di quelle regolate e letterarie, come il latino stesso e il greco. Alberti non aveva letto il Devulgarieloquentia, che rimase sconosciuto fino all’inizio del XVI secolo, ma era al corrente delle discussioni tra gli umanisti a ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] in quanto proprio qui il vicentino Gian Giorgio Trissino fa conoscere ai letterati fiorentini, in gran parte increduli, il Devulgarieloquentia dantesco, da lui da poco riscoperto, poi pubblicato e tradotto (1529) e destinato a suscitare polemiche e ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] è il vicentino Giovan Giorgio Trissino, a cui si deve la riscoperta e la traduzione in volgare del Devulgarieloquentia e la sua immissione nel dibattito primocinquecentesco compiuta attraverso il dialogo Il Castellano (entrambe le opere vennero ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] al latino, lingua artificiale dotata di regolarità grammaticale così da poter essere identificata con la grammatica stessa. Nel Devulgarieloquentia (I, 1) Dante afferma che la lingua volgare è quella che impariamo imitando la nutrice, senza bisogno ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] (Contini 1970: 611).
È ➔ Dante nel Devulgarieloquentia (I, xi-xiv) a istituire per la in la santosa.
– Compare, el no vò danza, con l’ha sentù che le cere de vostriso rifonde sorbole si garbe.
– Trucón entro, che ’l besuogna che a’ trucón tosto ...
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curiale
agg. e s. m. [dal lat. curialis]. – 1. agg. Della curia, relativo alla curia, nei varî sign. del termine. In partic.: a. letter. Di corte, cortigiano, aulico: mi spoglio quella veste cotidiana ... e mi metto panni reali e c. (Machiavelli)....
rettitudine
rettitùdine s. f. [dal lat. tardo rectitudo -udĭnis, der. di rectus «retto2»]. – 1. letter. e raro. L’esser diritto, andamento in linea retta: la r. della sua ossatura (D’Annunzio). 2. fig. L’essere retto in senso morale e intellettuale...