Economia
Attività che provvede alla collocazione sul mercato delle merci e dei servizi, e quindi l’insieme dei punti di vendita che ne assicurano agli acquirenti la disponibilità.
Nell’ingegneria gestionale [...] in certo senso analoghe a quelle relative alle funzioni ordinarie. Così la derivatan-esima F(n)(ϕ) di una d. F(ϕ) è definita dalla relazione:
[5]
dove ϕ(n) è la derivatan-esima della funzione ϕ; essa risulta ancora una distribuzione. Anche l ...
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OPERATORI; OPERAZIONALE, CALCOLO (od operatorio, calcolo)
Tullio Viola
Riteniamo opportuno aggiungere alle considerazioni svolte nelle voci: operatori (App. III, 11, p. 317) e simbolico, calcolo (App. [...] R il simbolo di una generica funzione razionale, con D(n)f la derivatan-esima di una funzione f di una variabile indipendente x (f supposta indefinitamente derivabile), con R(n) (D) la derivatan-esima della R(D) calcolata formalmente (rispetto a D ...
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Matematica
Definizioni
Si chiama e. un’uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili ovvero una o più funzioni o anche enti di natura più generale ( incognite dell’e.); se essa è soddisfatta, [...] è risolubile per radicali: le sue soluzioni si ottengono moltiplicando una radice n-esima di b/a per le radici n-esime del numero 1.
E. cubica (o di 3° grado). E. segno di integrazione sia sotto segni di derivazione. Si incontrano, per es., nello ...
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trasformazione Mutamento di forma, di aspetto, di struttura.
Biologia
Trasformazione batterica
Fenomeno che si verifica spontaneamente in natura quando le cellule si trovano in uno stadio, detto competente, [...] lega la trasformata di Laplace della derivata della funzione a quella della funzione stessa muta in sé un dato insieme, si dice potenza n-esima di T, e si indica con Tn, il prodotto di T per sé stessa presa n volte. Una t. tale che una sua potenza Tn ...
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Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo, [...] via; le d. parziali n-esime (d. delle d. (n−1)-esime) sono mn e si indicano per es. con la notazione
(essendo α+β+γ+...+λ+μ+ν+…=n). Ove valga il teorema di invertibilità dell’ordine delle derivazioni parziali, le d. di ordine n sono
D. funzionale ...
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Economia
Dazio d. Dazio che si applica su merci provenienti da paesi con cui si è in guerra doganale o a essi dirette, e che è perciò superiore a quello imposto sulle stesse merci importate o esportate [...] d. si accompagna sempre a quella della derivata, e che risulta a=f′ (x) (ove f′ è la derivata di f). In formule si ha:
indica con d2f; e analogamente il d. n-esimo, o di ordine n, è il d. del d. (n−1)-esimo: dnf=d(dn−1f). Convenendo di riguardare ...
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molteplicità In matematica, m. d’intersezione di più varietà algebriche in un punto comune è il numero intero positivo che si associa a ogni punto comune a due o più varietà algebriche e che denota (in [...] stesso ordine di C e D: C′, D′ si intersecano in m ∙ n punti semplici. Se C′, D′ tendendo a C, D in tutti i modi è radice s-pla dell’equazione f(x) = 0, si ha
dove f(h)(α) indica la derivata h-esima f(h)(x) del polinomio f(x), calcolata per x = α. ...
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NUMERICI, CALCOLI (XXV, p. 29; App. III, 11, p. 286)
Enzo Aparo
Introduzione. - La nozione di c. n. si può introdurre, facendo riferimento al termine latino calculus (piccola pietra, pedina), nel modo [...] prima, seconda, ..., (qi − 1)-esima nel punto xi (i ∈ {1, ..., n}, si sostituisce a f(x) quel ni − 1; i = 1, 2, ..., n).
Posto pii(x) per indicare il polinomio di 1° grado che in xi vale f (xi) e ha derivata uguale a f′(xi), piii(x) quello di ...
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I m. c. permettono di risolvere con calcolatori elettronici, all'interno delle scienze applicate, i problemi complessi che sono formulabili tramite il linguaggio della matematica. Tali problemi raramente [...] x) denota la sua derivata k-esima, q≥1 rappresenta l N=2¹⁰=1024 allora N²=1048576 mentre N log₂N=10240. Supponendo che N sia il prodotto di due interi N₁ e N₂, l'idea di Gauss fu di scrivere n=N₁n₁+n₂ e k=N₂k₂+k₁, dove n₂,k₂=0,...,N₁−1 e n₁,k₁=0,...,N ...
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(v. topologia, App:. III, 11, p. 960; algebra omologica, App. IV, I, p. 87)
Introduzione. - L'a.o. ha le sue origini nella teoria d'omologia di gruppi astratti che fu coinvolta nello studio di certi spazi [...] di moduli bigraduati
dove ogni Er è un modulo omologia, la coppia derivata r-esima di C è la {Dr,Er;αr,βr,γr}, e il 1)= Bn+1/Bn⊂ ϰ (dn+1)=Cn+1/B⊂Cn/B n, e perciò si ricava, per ogni n=1,2,..., una sequenza Bn⊂Bn+1⊂ Cn+1⊂Cn, potendo allora ...
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n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente il suono della nasale bilabiale, l’n...
primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...