Teofilo Folengo: Opere
Carlo Cordié
Nel gennaio 1517 usciva, a Venezia, un volumetto in latino maccheronico, in versi e in prosa, sotto lo pseudonimo di Merlin Cocaio, poeta mantovano. Aveva titolo [...] mal francese e che spesso si cifra e si incista in un duro grumo verbale, in un lemma, in un idiotismo, in un dialettismo impervio, nella cadenza di un proverbio. E vai qui la pena di ricordare, poiché sono infinite le vie della provvidenza, che il ...
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CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] del linguaggio, anche vernacolare, fu poi una delle chiavi del suo successo televisivo. Dinanzi all'audience dai cento dialetti Chiari usò intelligentemente questa dote molto più che in teatro.
Oltre che un comico era un grande affabulatore, un ...
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Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] corso di quei capitoli XI-XV del I libro che, come è ormai pacifico, piuttosto che una rassegna dei vari dialetti regionali e cittadini sono una rassegna delle varie letterature regionali. È soprattutto in virtù di questa angolazione che i giudizi ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] dal lat. fossatum, con l’uscita -ò come esito del lat. -atum (in italiano -ato) che caratterizza il dialetto veneto del territorio in epoca medievale (nel dialetto più moderno -ò è sostituito da -à). In questa casistica rientrano i nomi di luogo che ...
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Con bilinguismo si intende genericamente la presenza di più di una lingua presso un singolo o una comunità. Il bilinguismo in senso lato costituisce la condizione più diffusa a livello sia individuale [...] l’italiano sia ‘sceso’ erodendo mano a mano lo spazio del dialetto e sovrapponendosi ad esso.
Si noti invece come il processo che di minoranza (ad es., l’albanese) si contrappone al dialetto italoromanzo della zona (ad es., il calabrese) ed entrambi ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] ricondurre al momento dell’enunciazione (Bertinetto 1991). Questa costruzione si nota anzitutto nelle aree d’Italia in cui il dialetto o la varietà regionale locale mancano di passato remoto, e spesso nei testi orali. Si tratta di strutture dovute ...
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Padova
Gabriella De Biasi
Pier Vincenzo Mengaldo
L'unica menzione dantesca di P. ricorre in Pd IX 46, dove viene sottolineata la sconfitta subita dalla città guelfa per opera dei ghibellini di Vicenza [...] di D. sulla città e il territorio di P. (If XV 7-9), sull'origine dei Padovani (Eg I 28, Pg V 75) e sul loro dialetto (VE I IX 4, XIV 5). Ma da alcune pergamene trovate all'archivio comunale di Verona da G. Da Re, si apprende che un " Dantinus ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] (20023), Manuale di fonetica, Roma, Carocci (1a ed. Roma, NIS, 1995).
Berruto, Gaetano (1987), L’italiano regionale bergamasco, in Lingua e dialetti di Bergamo e delle Valli, a cura di G. Sanga, Bergamo, Lubrina, 1987, 3 voll., vol. 1°, pp. 499-591 ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] la resa fonetica del grafema ‹i› impiegato graficamente come diacritico: [ˈʃjɛnʦa] scienza, [ˈbaɲːjo] bagno.
I dialetti cosiddetti gallo-italici e talvolta anche gli italiani regionali corrispondenti hanno vocali chiuse e semichiuse arrotondate: è il ...
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BALBI, Domenico
Nicola De Blasi
Nacque a Venezia, ove svolse la propria attività letteraria nella seconda metà del sec. XVII. Nelle prefazioni ai suoi scritti, per giustificare certi scrupoli d'indole [...] detto Bagattino favorito da amore (Venezia 1678, e poi 1696).
D'altro genere sono infine le due opere scritte interamente in dialetto veneziano, che il B. intitolò Il Castigamatti (Venezia 1668, e poi 1683 e 1695) e Il Ligamatti (ibid. 1675). La ...
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dialettica
dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...