Ventesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Ha la stessa origine remota di v, w, y, da un’unica lettera dell’alfabeto fenicio; e con v ha una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] stessa posizione, ma con la lingua nella posizione tipica della i: è vocale ignota all’italiano letterario, ma è comune nei dialetti lombardi, piemontesi e liguri, ed è posseduta da varie lingue di cultura. Le variazioni di durata della u (così come ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] :
(55) «Ma Consalvo? Perché non lo mandate a chiamare?...» (De Roberto, I Vicerè, p. 595)
Tra i dialetti italiani, quelli settentrionali tendono a collocare il pronome in enclisi all’infinito (voglio farlo), quelli centromeridionali preferiscono il ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] della lingua, mentre le cacuminali sono apico-palatali, ossia articolate con l’apice della lingua ([ɖ] in [ˈbɛɖɖu] bello in dialetto siciliano). Nel luogo palatale (➔ palatali), il diaframma è creato tra il dorso della lingua ed il palato duro ([ɲ] e ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] ? [= chi manca?]
(13) da chi è che sei stato? [= da chi sei stato?]
Tali frasi sono normali (non marcate) in una varietà di dialetti e varietà regionali del sud d’Italia: napol. dov’è che vai? «dove vai?» (va notato del pari che questa struttura è l ...
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Il troncamento è, nell’accezione più ampia, un fenomeno fonologico che consiste nella cancellazione di segmenti o sillabe finali di parola, che può verificarsi in condizioni fonologiche varie; sono, infatti, [...] , mentre è generalmente impossibile *ci andiam domani); inoltre, è raro nell’➔infinito (in cui, nella varietà più vicina al dialetto, prevale la forma con assimilazione della consonante, per cui, ad es., venire tutti oppure vení [tː]utti ma non venir ...
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I monosillabi, cioè le parole costituite da una sola sillaba, sono forme particolari dell’italiano; sono infatti poco numerosi e presentano diverse peculiarità dal punto di vista fonologico.
Se si escludono [...] alla contrazione degli ausiliari, come nell’ingl. have → ’ve: ad es. I ’ve gone «sono andato») o in dialetti italiani (come nel caso della centralizzazione vocalica che interessa alcuni monosillabi nel napoletano, ad es. p[ə] bellezza «per bellezza ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] parte delle lingue, tali sequenze non sono ammesse; non mancano però alcuni esempi di tali combinazioni fonetiche, anche nei dialetti; ad es., nella parlata di Altamura (Puglia), sono possibili sia [jI] che [wU] (Loporcaro 1988); lo stesso accade in ...
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Il plurale maiestatis (espressione lat.: «plurale di maestà») indica l’uso della prima persona del plurale (anziché del singolare) del verbo e dei corrispondenti aggettivi e pronomi personali e possessivi, [...] visto / all’interno della rivista bolognese / venivano a porsi tutta una serie di problematiche relative a i vari tipi di dialetti di / idioletti / di linguaggi (Cresti & Moneglia 2005)
(6) … ma il problema è che se noi siamo uomini // cioè se ...
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I suoni fricativi, detti anche spiranti o costrittivi, sono prodotti mediante un rilevante restringimento del canale orale: gli organi articolatori si avvicinano senza pervenire ad una chiusura totale. [...] una pronuncia rafforzata sia in corpo di parola che al confine tra parole: per es., la sciarpa → [laˈʃːarpa].
Tra i dialetti, la gamma dei suoni fricativi derivati da processi di allofonia è ampia. Nel toscano vi sono varianti fricative estranee all ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] che, rimanendo anch’essi al femminile come in latino, non hanno provocato il mutamento di genere (bianche mani, ecc.; nei dialetti si trovano anche le forme plurali le mane, le mano); altra eccezione è rappresentata da una forma come uomo → uomini ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...