Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] es., i[m] barca, co[ɱ] fiducia, co[n] dignità, co[ŋ] calma).
La palatale è realizzata come nesso [nj] nei dialetti settentrionali (ad es., lagna [ˈlanja]).
L’opposizione tra i due luoghi di articolazione si appoggia su coppie (sub-)minime come pala ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] (cfr. TLIO 1997-), in toscano síe «sì», nóe «no», giúe «giù», peróe «però», andóe «andò», chéne «che», o in vari dialetti centromeridionali sine «sì», nóne «no», perchéne «perché», ccene «che cosa» (cfr. Rohlfs 1966: 467-469). Si noti che il fenomeno ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] ] (ad es. [ˈvello] quello). Gli ➔ allofoni sono quindi piuttosto numerosi, senza contare il fatto che in molte zone d’Italia i dialetti rendono ancora evidente la sostituzione di /b/ con /v/ (o addirittura /f/), o viceversa, di /v/ con /b/ (ad es. in ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] c’era nessuno; fa niente. Queste costruzioni possono riflettere il sostrato dialettale a negazione postverbale di alcuni dialetti gallo-italici (➔ dialetti): sta fomna la m pyaz mia «questa donna non mi piace» (lomb. orientale).
Con elementi negativi ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] 1978: 184):
(42) mi prese del costui piacer sì forte (Dante, Inf. V, 104)
Inoltre, in italiano antico (e in alcuni dialetti toscani e mediani di oggi), le forme di terza persona singolare (per es., suo/sua/suoi/sue) sono usate anche per indicare un ...
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ORECCHIO O ORECCHIA?
In italiano esistono due forme provenienti dal latino auriculam: il sostantivo maschile orecchio e il sostantivo femminile orecchia.
• Il maschile singolare orecchio è la forma più [...] Ho fatto un’orecchia alla pagina che mi interessa
Il plurale è orecchie.
La forma femminile, diffusa anche in molti dialetti, è comune nei nomi di cibi
orecchia di elefante (= tipo di cotoletta alla milanese)
orecchiette alle cime di rapa (= tipo ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] occlusive sorde latine [p t k] in posizione intervocalica nella Romània occidentale e, con riguardo all’italiano, nei dialetti settentrionali fino all’isoglossa La Spezia-Rimini: amicūm > spagn. amigo, fr. ami, ma it. amico. Concomitante alla ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] l. tardo
Mentre il l. volgare si trasforma, si differenzia sempre più rapidamente e si avvia a identificarsi nei vari dialetti romanzi, il l. scritto ha, dopo la fine della grande tradizione classica, la sua continuazione, anche oltre l’Impero romano ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] sono considerati tradizionalmente tripartiti (Meyer-Lübke 1899; Vanelli 1997), in contrasto con la maggior parte dei dialetti settentrionali, bipartiti. Secondo gli studiosi, i sistemi tripartiti avrebbero continuato il sistema del latino (hic, iste ...
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La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del [...] di lingua (e non solo), accanto ad alcuni classici temi quali le caratteristiche, i mutamenti e la diffusione dei dialetti e delle varietà dell’italiano. La strada era aperta per una diversa impostazione della pedagogia linguistica, di cui non ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore,...
dialettico
dialèttico agg. e s. m. [dal lat. dialectĭcus, gr. διαλεκτικός, der. di διαλέγομαι «conversare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne la dialettica come arte del discutere e del persuadere argomentando: abilità, forza d.; procedimenti...