Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] testa e l’elemento retto si presuppongono a vicenda, cosicché il sintagma non si può ridurre alla sola testa, a differenza per es. del sintagma nominale, che è riducibile al solo nome. Le preposizioni reggono un unico complemento, quindi non possono ...
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La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] (19):
(18) *fra quest’olio c’è dell’acqua
(19) fra quest’olio e quest’altro c’è una bella differenza.
La principale caratteristica della flessione dei nomi di massa in italiano consiste nell’assenza di ➔ plurale: rispetto alla categoria del ➔ numero ...
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Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio la t. aveva, approssimativamente, la forma di una croce di s. Andrea; ma già nell’alfabeto greco questa si raddrizzò e il [...] punta della lingua contro il margine degli incisivi superiori. La t italiana è quindi, propriamente, una consonante postdentale, a differenza di altre varietà di t che, pur rientrando nella classe delle dentali, hanno un punto d’articolazione un po ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] fin dieci e più voci» (Canello 1878: 285, nota 2). Nella definizione si pone l’accento sulla differenza semantica tra gli esiti, considerando allotropi anche voci appartenenti a categorie morfologiche diverse ed escludendo invece «gli allotropi di ...
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GLI O LORO?
L’uso della forma pronominale atona gli in funzione di complemento di ➔termine in riferimento non solo al maschile singolare, ma anche al maschile plurale è ormai da considerarsi accettabile [...] A favorire l’uso di gli al plurale c’è anche il fatto che il pronome loro è bisillabico (e dunque tonico, a differenza di tutti gli altri pronomi personali di questo tipo) e dev’essere sempre posto dopo il verbo
i suoi familiari non seppero nulla ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] in farfalle (l. chimico), in uccelli (l. acustico), e nelle api. In queste ultime, per es., è stata rilevata una differenza tra esploratrici tedesche e italiane nel modo di segnalare la distanza del bottino dall’alveare. Se si riesce a far accettare ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] e il venerdì (in Calaresu 2004: 183)
Anche in questi casi gli enunciati evidenziati non hanno cornice. Tuttavia, a differenza degli esempi più prototipici di discorso indiretto implicito, qui il carattere citazionale delle sequenze in rilievo è in ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] una possibilità (1 c.).
(1) a. avrebbe chiamato (se avesse potuto farlo)
b. chiamalo subito!
c. chiamalo pure!
A differenza del condizionale e dell’imperativo, l’indicativo può essere usato per riferirsi a dati di fatto reali senza esprimere alcun ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] mal illuminata, mal frequentata», filmaccio «film pornografico» ma anche «film di bassa qualità», ecc.).
La differenza rispetto al significato strettamente peggiorativo è sottile, e in genere sottolinea la valutazione negativa – appunto dispregiativa ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] servus «servo»;
(f) tra il IV e il V secolo scompare progressivamente la distinzione tra vocali lunghe e brevi, cui si sostituiscono differenze nel grado di apertura delle vocali, come per es. venti < ventos e venti < vi(gi)nti;
(g) datano al V ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che sono diverse tra loro per natura o per...
differente
differènte agg. [dal lat. diffĕrens -entis, part. pres. di differre «esser diverso»]. – Che ha natura o qualità dissimili da quelle di un altro oggetto o persona con cui è confrontato: il mio giudizio è d. dal tuo; due stoffe d....