Storico e antropologo (Basilea 1815 - ivi 1887). Autore di opere sulla cultura, la religione e il diritto di Roma (tra le altre: Geschichte der Römer, 1857, in collaborazione con F. D. Gerlach), B. entrò [...] , Berlino e Gottinga, avendo a maestri L. Ranke e F. C. Savigny. Dedicatosi per influsso di quest'ultimo allo studio del dirittoromano, ne fu per gli anni 1841-1843 professore all'univ. di Basilea; dal 1843 al 1866 fu giudice del tribunale d'appello ...
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Lottò con esiti incerti contro i Mori e, all'interno del regno, contro la nobiltà, incontrando inoltre grosse difficoltà relativamente alla successione. Mirò invano alla corona imperiale indirizzando poi [...] un'ambiziosa politica culturale: durante il suo regno furono composte le Siete Partidas, tentativo di sistemazione del dirittoromano, e l'incompiuta storia universale Grande e General Estoria.
Vita
Figlio (Toledo 1221 - Siviglia 1284) di Ferdinando ...
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Pensatore politico, economista e magistrato (Angers 1530 circa - Laon 1596); docente di dirittoromano all'univ. di Tolosa, nel 1561 si trasferì a Parigi per esercitarvi l'avvocatura libera, alla quale [...] a Les six livres de la République (1576), nei quali pose con grande rigore giuridico le basi teoriche dello stato di diritto e fissò il concetto di sovranità come summa in cives ac subditos legibusque soluta potestas: la sovranità è assoluta, senza ...
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Duca di Brescia (n. 606 - m. 652), al potere dal 636, rafforzò l'autorità regia contro le spinte separatiste e ampliò le conquiste sui territori bizantini. Il suo Editto del 643 (ispirato alle tradizioni [...] da Grimoaldo, Liutprando, Rachi e Astolfo, costituì l'Edictum regum Longobardorum. L'editto risente dell'influenza del dirittoromano; più problematica è l'influenza delle antiche leggi degli Ostrogoti, giacché queste ultime sono andate perdute. ...
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Giureconsulto (Rosciate, Bergamo, 1290 circa - Bergamo 1360). Studiò a Padova; tornato a Bergamo, vi esercitò la professione forense ed ebbe affidate dai Visconti e dalla sua città varie ambascerie. Nelle [...] con intenti eminentemente pratici, il problema dei rapporti dei varî ordinamenti statutarî tra di loro e con il dirittoromano-giustinianeo. Nei Commentaria al Digesto e al Codice mostra la tendenza a conciliare l'indirizzo concettuale proprio della ...
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Giurista e uomo politico italiano (Napoli 1907 - ivi 2002); prof. univ. dal 1942, insegnò storia del dirittoromano a Napoli. Dopo aver aderito al Partito d'Azione (1943), si iscrisse nel 1945 al Partito [...] socialista. Deputato del PSI dal 1948, ne fu segretario dal dic. 1963 al dic. 1968 e dal luglio 1969 all'apr. 1970. Vicepresidente del Consiglio nel 1º e 3º gabinetto Rumor (dic. 1968 - luglio 1969, marzo ...
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Giurista italiano (Milano 1859 - Suna, sul Lago Maggiore, 1902). Insegnò dirittoromano nelle univ. di Messina (1887), Modena (1890), Pavia (1894). Emerse tra i romanisti del suo tempo per l'originalità [...] I-XXVIII del Digesto (1908). Tra le sue opere ricordiamo una trattazione del diritto penale romano (Esposizione storica e dottrinale del diritto penale romano, post., 1905) e il Manuale di Pandette (1900). I numerosissimi scritti monografici sono ...
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Giurista italiano (Maddalena 1907 - Pesaro 1987). Prof. univ. dal 1937, ha insegnato dirittoromano nelle univ. di Messina, Trieste, Bologna, diritto civile a Bologna e storia del dirittoromano a Roma. [...] indipendente nelle liste del PCI (1972-82). Tra le opere: Danno temuto e danno da cose inanimate nel dirittoromano (1937); Le cose extra patrimonium humani iuris (1941); Collegialità nei giudizi della Corte costituzionale (1970); Istituzioni di ...
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Giurista italiano (Genova 1859 - ivi 1940); formatosi alla scuola di F. Serafini, insegnò dirittoromano nelle univ. di Camerino, Modena, Genova. Si occupò anche fruttuosamente di diritto moderno. Fu nominato [...] della cosa giudicata secondo il dirittoromano e il codice civile italiano, con accenni al diritto intermedio (I, 1883); Saggi sopra l’evoluzione del diritto privato (1885); Manuale delle fonti del dirittoromano (1885-87); Principi teorici della ...
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consuetudinàrio, diritto Fonte di diritto costituita dalla ripetizione costante di un determinato comportamento da parte della generalità dei soggetti, accompagnato dalla convinzione della sua obbligatorietà [...] e ai regolamenti la consuetudine vale solo se espressamente richiamata. Nel dirittoromano classico la consuetudine ebbe un posto di preminenza; nel diritto germanico fu a lungo unica fonte del diritto. In seguito la legge scritta ha teso a prevalere ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...