Termine latino usato dagli storici del diritto, con il significato sia di «corte giudicatrice», sia di «interrogatorio con tortura», e dagli storici della cultura medievale con il significato di «problema» [...] e quindi di «disputa scolastica». diritto Nel dirittoromano, erano detti quaestiones perpetuae i tribunali penali permanenti, ognuno dei quali era competente a giudicare di un determinato reato. Le prime quaestiones, straordinarie, vennero istituite ...
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Per abrogazione si intende la cessazione di efficacia di un atto normativo. Generalmente, l’abrogazione riguarda la successione delle leggi del tempo (la legge posteriore abroga la legge anteriore incompatibile [...] sovraordinata successiva abroga la fonte subordinata anteriore). L’idea moderna (meccanica) dell’abrogazione era sconosciuta al dirittoromano e al diritto comune, essendo stata elaborata per la prima volta da Suarez (la legge abrogata come «mortua ...
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taglione diritto Pena comune a tutti i popoli antichi, consistente nell’infliggere all’autore di una lesione personale un’uguale lesione. Già conosciuta nel codice di Hammurabi (18° sec. a.C.) e in alcune [...] fisica (eccettuati alcuni casi di omicidio volontario), ma si applica una pena pecuniaria correlata al danno provocato. Nel dirittoromano un versetto delle XII Tavole commina la pena del t. per il membrum ruptum, cioè secondo la comune opinione ...
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Nel Medioevo europeo, il ‘giudizio di Dio’, richiesto in vertenze giuridiche che non si potevano o non si volevano regolare con mezzi umani e ufficialmente riconosciuto dalle varie legislazioni medievali: [...] delle parti in contrasto), spiega il largo favore che il diritto europeo accordò loro nel Medioevo. Sottoposte a precise condizioni e il ritorno in onore degli studi liberali e del dirittoromano; connesse nelle loro origini a superstizioni pagane, le ...
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Giurista italiano (Salsomaggiore, Parma, 1927). Professore emerito di Diritto privato dell’Università di Pavia; già professore ordinario di Dirittoromano nell’Università di Trieste, e di Diritto privato [...] in una prospettiva storica e comparatistica. Fra le opere più significative: Studi sull’interpretazione degli atti negoziali in dirittoromano, 1966; Il deposito nella problematica della giurisprudenza romana, 1976; Onere reale, in Enciclopedia del ...
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Se si considerano, da un punto di vista privatistico, le spese come diminuzioni patrimoniali subìte per tenere in buono stato o migliorare una cosa, il problema giuridico si pone per le spese fatte su [...] cosa altrui, o che ad altri occorra restituire. La classificazione delle spese, e le norme relative, risalgono al dirittoromano. Si distinguono le spese in necessarie, utili, voluttuarie: necessarie, quando servono a tenere in buono stato la cosa; ...
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Delitto commesso da un pubblico ufficiale, o da persona incaricata di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce qualcuno a dare o a promettere indebitamente [...] (art. 317 c.p.) è la reclusione dai 4 ai 12 anni a cui si aggiunge la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Prevista nel dirittoromano con formulazioni comprensive del delitto di estorsione e di corruzione, dal periodo del ...
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Giurista italiano (S. Giuseppe Iato 1864 - Roma 1958), fra i maggiori romanisti del suo tempo, ha insegnato in numerose università dirittoromano, è stato socio nazionale dei Lincei (1935-46 e dal 1949) [...] fra il sec. 4º e il 6º; in una seconda fase, specie con gli studi Fasi e fattori dell'evoluzione del dirittoromano (1926) e Punti di vista critici e ricostruttivi (1928), R. ha svolto la tesi secondo cui le alterazioni subite dai testi romani nell ...
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Provvedimenti legislativi emanati all’inizio del 6° sec. d.C. dai re barbari stanziati sul territorio del vecchio Impero d’Occidente (➔ barbaro), al fine di regolare i rapporti che i soli sudditi di origine [...] una sorta di vicario dell’imperatore d’Oriente; per questo, però, volendo probabilmente avvicinare i barbari al dirittoromano, conferì all’editto un valore anche territoriale; esso, composto di 154 articoli, conteneva costituzioni imperiali tratte ...
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Giurista scozzese (Drummurchie, Ayrshire, 1619 - Edimburgo 1695). Professore a Glasgow (1641), quindi (1648) a Edimburgo, dove iniziò la carriera di avvocato. Attratto nella polemica politica, andò all'Aia [...] grande opera: The institutions of the law of Scotland, opera classica, cui si deve la sistemazione del diritto scozzese sulla base del dirittoromano. Per sottrarsi alle conseguenze del rifiuto di giurare fedeltà al governo, S. riparò in Olanda, da ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito o dovrebbe essere sentito come giusto,...