Nel Medioevo europeo, il ‘giudizio di Dio’, richiesto in vertenze giuridiche che non si potevano o non si volevano regolare con mezzi umani e ufficialmente riconosciuto dalle varie legislazioni medievali: consisteva in determinate prove il cui esito si concepiva come diretta manifestazione della volontà divina. La grande popolarità delle o. presso gli antichi popoli germanici, specialmente nella forma del duello giudiziario (spesso per il tramite di ‘campioni’ che combattevano al posto delle parti in contrasto), spiega il largo favore che il diritto europeo accordò loro nel Medioevo. Sottoposte a precise condizioni e regole allo scopo di evitare frodi, falsità, spergiuri, le o. resistettero nella pratica giudiziaria fino al 13° sec. circa, quando decaddero davanti all’accresciuto vigore che l’autorità centrale andava riacquistando in ciascuna delle nazioni d’Europa. Persero terreno con il ritorno in onore degli studi liberali e del diritto romano; connesse nelle loro origini a superstizioni pagane, le o. vennero avversate dalla Chiesa (nel IV Concilio lateranense del 1215; nel Concilio di Valladolid del 1322), che le aveva tollerate e talvolta approvate nell’epoca feudale, in una condanna che si estese poi con progressiva efficacia alle stesse legislazioni civili.
L’o. è un fenomeno religioso largamente diffuso nel mondo (Africa occidentale, India, antichi popoli germanici ecc.). Anche i singoli tipi di prove ordaliche, note dal Medioevo, si ritrovano presso i più diversi popoli. Tra queste le più importanti sono quelle del veleno (chi lo rigetta è innocente: Africa occidentale); dei liquidi bollenti o metalli arroventati (l’innocente subisce minori lesioni: Borneo, Africa, India); del fuoco (camminandovi sopra, l’innocente resta illeso); bilaterali (duelli, l’innocente vince: Borneo, Giappone); prove miste. L’o. spesso si combina con il giuramento che può rappresentare di per sé un’o., in quanto il giurante invoca maledizione e sanzione divina sopra di sé nel caso che giuri il falso; ma anche una prova ordalica indipendente a volte è preceduta dal giuramento e la sanzione invocata è proprio l’esito negativo dell’ordalia.
L’o. ha anche nessi con la divinazione, quale manifestazione della verità nascosta. Inquadrandosi in sistemi religiosi sia politeistici sia monoteistici, l’o. può far diretto appello a una divinità e, in questo caso, si fa precedere da una preghiera.