L’atto e le parole con cui si invoca su individui, gruppi, città ecc. la condanna e la punizione della divinità. Può contenere una preliminare invocazione di esseri divini o demoniaci; ma può anche agire automaticamente, in virtù dell’efficacia della formula in cui è redatta o dei poteri straordinari di chi la pronuncia. In tutti i casi, contro l’effetto magico della m. non c’è che la difesa magica di esseri divini, demoniaci, formule o persone più potenti, che le si possano contrapporre. Particolare efficacia si attribuisce in molte civiltà alla m. pronunciata dal padre o da un moribondo. Diversi popoli primitivi temono che gli influssi rovinosi scatenati da una m. non agiscano soltanto sulla persona cui la m. si rivolge, ma anche su tutti i presenti o sulla collettività. È ancora più diffusa la credenza che la m. possa colpire i discendenti della persona maledetta, per più generazioni. Anziché pronunciata, la m. può essere anche scritta; nell’antichità le m. si affidavano, per es., a tavolette di piombo iscritte, nascoste in tombe. Nel Medioevo erano spesso iscritte nella parte finale dei documenti pubblici e privati formule comminanti una sanzione spirituale, in forma di m., contro chi avesse violato le disposizioni dell’atto stesso.