Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] , lo, che nell’italiano odierno ha una distribuzione molto ristretta, è in Dante la forma quantitativamente persona plurale il toscano antico conosce vo < vos, ma la forma normale è già in antico vi, anch’esso (come ne) d’origine discussa ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] medioalte e mediobasse fa da corrispettivo una loro distribuzione assai differenziata a seconda delle varietà regionali, derivazione delle voci da razza «etnia» e nazione, pronunciate normalmente con la sorda.
Sempre all’interno di parola, la resa ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] Thornton (2003); la linea più in basso riporta la distribuzione percentuale dei nomi di ciascuna classe flessiva nel vocabolario di di formazione.
La riapplicazione di uno stesso processo è normale solo nel caso della suffissazione: parole con due ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] la preponderanza delle aree centrali e meridionali. La distribuzione geografica delle prime testimonianze in volgare è legata che si esprime attraverso altrettante tradizioni grafiche, com’è normale in un’epoca in cui la scrittura non aveva una ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] principali dell’italiano di base romana ricordiamo:
(a) una diversa distribuzione delle vocali medie [ɛ, e, ɔ, o] rispetto alla i] ([ɪ]), e trascritta pertanto con una -i normale (cappegli «cappello»).
Impossibile riassumere, anche per sommi capi ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] testi parlati sia in quelli scritti si registra una distribuzione dell’attività semiotica tra produttore e ricevente. Ma, sta diventando per un numero sempre crescente di cittadini il modo normale di comunicare, e, dall’altro, che il parlato è ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] e di altissima potenzialità ornamentale influì anche sulla distribuzione degli spazi nella pagina e fece prevalere nettamente la neumi consonantici. Ne conseguono: la scriptio defectiva, normale e ordinaria, di base consonantica (stenografica) e ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] a saldarsi con la parola contigua). Essi realizzano configurazioni di tratti simili, ma sono costituenti normali: portano l’accento e hanno la stessa distribuzione dei costituenti non pronominali.
A parte queste differenze fondamentali, c’è anche una ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] molte lingue, ma in francese, inglese e tedesco solo regionalmente; normalmente la r francese e tedesca è moscia (r uvulare) e andrebbe determinato il minimo di attestazioni, cioè la distribuzione e permanenza minime, perché si possa comunque parlare ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] letterari, ma che appartiene di per sé alla normalità della narrazione: l’atto di narrare comporta, infatti di «rilievo narrativo»). Questa opposizione determina, ad es., la distribuzione in (8) dei tempi verbali all’imperfetto e al passato ...
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normale
agg. [dal lat. normalis «perpendicolare», der. di norma (v. norma)]. – 1. Perpendicolare (sign. direttamente connesso a quello etimologico di norma «squadra»): retta n. ad altra retta, a un piano, ecc.; retta n. a una curva in un punto,...
tensione
tensióne s. f. [dal lat. tensio -onis, der. di tendĕre «tendere», part. pass. tensus]. – 1. L’azione del tendere e lo stato di ciò che è teso: sottoporre un cavo a forte t.; regolare la t. della corda perché dia la nota esatta, e...