Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Cesare Vivante
Alberto Sciumè
La figura di Cesare Vivante è emblematica testimonianza della dialettica fra società civile, società politica ed esperienza giuridica propria dell’Italia tra Otto e Novecento [...] su I difetti sociali del Codice di commercio. Nella riflessione condotta nel 1902, campeggia la solida convinzione che l’apparente dualismo tra individuo e società «si rivela sempre più come un monismo reale; […] l’individuo non esiste e non prospera ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Massimo Severo Giannini
Sabino Cassese
Giannini è stato lo studioso che ha maggiormente contribuito alla conoscenza del diritto amministrativo e al suo sviluppo, nonché a forgiare gli strumenti concettuali [...] cui Giannini ha studiato le nozioni di base: autogoverno, autonomia, autoamministrazione, decentramento); critica del dualismo giurisdizionale e proposta della sua semplificazione, con affidamento al giudice ordinario delle sole controversie relative ...
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CASELLI, Crescentino
Giuseppe Miano
Nacque a Fubine in provincia di Alessandria da Giuseppe e da Carolina Pane il 29 novembre 1849.
Dopo essersi diplomato presso l'istituto tecnico di Alessandria, il [...] "quello stato di armonia, di reciprocanza tra ingegneria ed architettura, ove presentemente è piuttosto confusione, invasione e dualismo; e si possa stabilire tra gli architetti e gli altri artisti quella mutualità, quell'affiatamento, quella unità ...
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LUALDI, Ercole
Giulio Schiannini
Nacque a Milano il 30 maggio 1826 da Gerolamo e Petronilla Turati.
Il padre, nativo di Busto Arsizio e cognato del noto mercante-imprenditore cotoniero Francesco Turati, [...] lavoro industriale nella campagna. Agricoltori e cotonieri, in Il Paesaggio della pianura bresciana, Brescia 1988, pp. 167 s.; L. Cafagna, Dualismo e sviluppo nella storia d'Italia, Venezia 1989, pp. 225 s., 238, 240, 244-248, 250 s., 255, 257-259 ...
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GRAMSCI, Antonio
Giuseppe Vacca
Nacque ad Ales, allora in provincia di Cagliari, il 22 genn. 1891, quarto di sette figli, da Francesco, impiegato nell'ufficio del Registro, e da Giuseppina Marcias, [...] del partito. La "funzione nazionale" della classe operaia veniva quindi individuata nella capacità di risolvere il problema del dualismo italiano, dando al paese quella solida unità che la borghesia capitalistica non era riuscita a creare e avviando ...
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ALESSANDRO III, papa
Paolo Brezzi
Il nome proprio di questo futuro pontefice era Rolando, figlio di un Ranuccio, senese. Il suo primo biografo, il cardinale Bosone, non dice nulla sulla famiglia; invece [...] il Comune di Roma dovette deporre tutte le sue velleità d'indipendenza quando venne meno la possibilità di giocare sul dualismo papa-imperatore e, di conseguenza, nel dicembre 1177, mentre A. si trovava di nuovo ad Anagni (dopo un lunghissimo viaggio ...
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DORIA, Andrea
Edoardo Grendi
Nacque a Oneglia il 30 nov. 1466. Il casato era illustre, ma distintamente feudale, di mediocrissima fortuna.
Il padre Ceva aveva sposato Caracosa dei Doria di Dolceacqua. [...] di un "partito del Doria". La formidabile posizione dell'ammiraglio e l'indipendenza formale del governo comportavano un certo dualismo: la Repubblica e il luogotenente imperiale ci appaiono come due corpi politici diversi e in ogni caso due centri ...
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CLEMENTI, Muzio
Alberto Iesuè
Figlio di Niccolò, orafo e cesellatore di argenti, e di Maddalena Kaiser, nacque a Roma il 23 genn. 1752: fu battezzato in S. Lorenzo in Damaso il giorno successivo con [...] . le opposizioni dei temi non assumono mai urgenza drammatica né si presentano contrapposti violentemente: la dialettica del dualismo tematico è nelle diverse funzioni attribuite ai due temi nel sostenerla e nella diversa e opposta configurazione del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Capograssi
Fulvio Tessitore
Quella di Giuseppe Capograssi è una delle forme più originali e autonome della filosofia contemporanea italiana, e non solo italiana, elaborata con desta partecipazione [...] dell’uomo, è la ragione dell’azione scoperta nella sua finalità. Insomma, la forza di Vico è la conservazione del dualismo, tipico del moderno, come luogo delle particolarità individuali con la loro costitutiva alterità. La sua novità sta nell’avere ...
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ENNODIO, Magno Felice (Magnus Felix Ennodius)
Marc Reydellet
Originario della Gallia, nacque nel 473 o 474, probabilmente ad Arles.
La sua famiglia apparteneva all'aristocrazia ed era imparentata con [...] aveva assunto un atteggiamento di forzata sottomissione alla volontà dei vescovi. Tanto meno era utile risvegliare, in questa occasione, il dualismo religioso tra il re e i suoi sudditi italici. Va infine detto che, dal punto di vista letterario, il ...
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dualismo
s. m. [der. di duale; il termine compare come lat. mod., dualismus, nell’opera Historia religionis veterum Persarum (1700) di Th. Hyde]. – 1. a. Presenza, in un’organizzazione o in una concezione, di due principî fondamentali cospiranti...
dualista
s. m. e f. [der. di dualismo] (pl. m. -i). – Seguace o sostenitore del dualismo, di una concezione dualistica (in religione, in filosofia, in politica, ecc.).