Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] verifica, entro certi limiti, anche presso il popolo ebraico, il cui monoteismo si distingue nettamente nell’ambito presente in ambito carolingio e ottoniano sia in scene bibliche sia in raffigurazioni allegorico-simboliche degli imperatori.
Già dal ...
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Il Rinascimento. L'astronomia
J.V. Field
L'astronomia
Gli storici dell'arte e delle discipline umanistiche si sentirebbero forse a proprio agio definendo 'Rinascimento' il periodo che va dal 1400 al [...] luogo nella pri-ma sera della Pasqua ebraica. Il calendario ebraico, tuttavia, non era affidabile nel ordinò di fermarsi" (Tischreden, 4638, IV, pp. 412-413). Il passo biblico, cui Lutero allude è Giosuè, 10, 12, dove Giosuè, rivolgendosi al Sole ...
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Utopia
VValerio Verra
di Valerio Verra
Utopia
sommario: 1. Introduzione: utopia e utopismo. 2. Utopia ed escatologia. 3. Utopia, ideologia, immaginazione sociale. 4. Marxismo e utopia. 5. Utopia, staticità [...] ancora realizzate, come dimostrano le grandi utopie, da quella ebraica a quella marxista. Tuttavia il rischio dell'utopia è quello e promuovere il proprio destino. Già il racconto biblico della caduta viene interpretato come scelta compiuta da Adamo ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] che non abbiano sottolineato il carattere ‛dinamico' del Dio biblico contro gli attributi ‛statici' del Dio greco.
Un e secolare che siamo andati descrivendo, come anche del retroterra ebraico e cristiano di tale cultura. Non è un caso che le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giordano Bruno
Michele Ciliberto
In seguito alla morte sul rogo, sull’opera di Giordano Bruno si è accumulata la densa polvere di una fortuna, e di un mito, che ha stravolto per un lungo periodo tratti [...] Cristina di Lorena, sostenendo che il testo biblico andasse letto comprendendone i particolari codici linguistici, carattere essenzialmente pratico – quello di dare la ‘legge’ al popolo ebraico ‒, e si serve a questo fine del linguaggio più adatto, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Tommaso d’Aquino
Gian Carlo Garfagnini
Tra i più grandi intellettuali del Medioevo la cui influenza è viva ancora oggi, come dimostra una bibliografia in perenne rinnovamento, Tommaso d’Aquino è stato [...] lo Studium generale dell’ordine e scrisse, oltre a commenti biblici, la terza parte (incompiuta) della Summa theologiae, i particolari delle cerimonie, liturgiche e non, cui il popolo ebraico doveva attenersi.
È necessario che la ragione di tutto ...
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Filosofia
Alfonso Maierù
Nella cronaca attribuita a Niccolò Jamsilla, Federico II è presentato come studioso di filosofia e promotore degli studi filosofici: "giacché era studioso di filosofia, ch'egli [...] e a Michele Scoto sull'interpretazione di passi biblici e nelle quali si usava la Guida dei Perplessi , Michael Scot, London 1965.
G. Sermoneta, Federico II e il pensiero ebraico nell'Italia del suo tempo, in Federico II e l'arte del Duecento ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giambattista Vico
David Armando
Manuela Sanna
All’interno di un itinerario fra i più significativi nella tradizione filosofica dell’Italia moderna Vico, recuperando il valore creativo e conoscitivo [...] . A questa caduta nello stato bestiale è sottratto il popolo ebraico che ha mantenuto la «vera religione» rivelata da Dio e di una società di atei, o la difesa della cronologia biblica dalle critiche di autori come John Marsham, John Spencer e ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] religioso, come insieme delle norme rivelate direttamente da Dio al popolo ebraico; in particolare in esso è dato il nome di Tōrāh o tappe successive fino alla codificazione nel canone biblico, assumendo progressivamente un carattere assoluto.
Contro ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] modo particolare nelle religioni semitiche, soprattutto in quella ebraica, dove è rappresentato dal termine qadosh, corrispondente parte dello stesso Dio, secondo il tema squisitamente biblico e cristiano della rivelazione (Manuale di storia comparata ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...