(ebr. Yabneh) Città della Palestina antica. Importante già al tempo dei Maccabei, donata da Ottaviano a Erode (30 a.C.), dopo la caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. e fino alla rivolta antiromana del 132, [...] fu la sede del Sinedrio (a fine 1° sec. vi si definì il canone biblicoebraico). Per l’attività dei tannaiti (➔), divenne il centro spirituale degli Ebrei; decadde nel 4° secolo. ...
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Fondamentalismo
Francesco Scorza Barcellona
Anna Foa
François Burgat
Denominazione sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° secolo per indicare le correnti protestanti dichiaratamente [...] o che ci si aspetta che emerga in futuro" (Friedman 1990, p. 127).
Nonostante i movimenti ebraici più radicali facciano volentieri riferimento al passato biblico e alla tradizione, la loro origine risale soltanto alla fine del 18° secolo, quando la ...
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Giudaismo
LLouis Jacobs
di Louis Jacobs
Giudaismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Movimenti. a) Ortodossia. b) Riforma. c) Giudaismo conservatore. d) Ricostruzionismo. e) Sionismo. 3. Il pensiero del [...] concetto dinamico, opposto a quello statico dell'Ortodossia. Riassorbendo i risultati della critica biblica e delle ricerche storiche della tradizione ebraica, il giudaismo conservatore intende la rivelazione non come una serie di comandamenti divini ...
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Minoranze cristiane nell'Italia unita
Paolo Ricca
Che cos’è una ‘minoranza cristiana’?
‘Minoranza cristiana’ è una categoria non facile da circoscrivere per la varietà e complessità dei fattori che [...] 9 emittenti, fondata nel 1979) e una Scuola di cultura biblica a Firenze. Nel 1977 il governo ha riconosciuto ai lavoratori nazista degli ebrei e la prevista creazione di uno Stato ebraico. Imminente era dunque la venuta del Signore, che secondo ...
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Politeismo e ‘monoteismo’ pagano, culti misterici ed ermetismo
Il pluralismo religioso imperiale all’epoca di Costantino
Giovanni Filoramo
Oggi si tende a vedere il mondo religioso imperiale dei primi [...] parte sua, precisa, sempre in polemica con l’esclusivismo del Dio biblico, la natura di questa monarchia: «coloro che non ammettono altro elementi derivanti dalla traduzione in greco della Bibbia ebraica, è un elemento ulteriore a favore di ...
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Il modernismo e la sua repressione
Giacomo Losito
Introduzione
Il modernismo religioso1 d’inizio Novecento e il suo inseparabile nemico giurato, l’antimodernismo, hanno alimentato un’estesa produzione [...] 1907, il superiore del seminario di Perugia, l’esegeta biblico Umberto Fracassini, fu rimosso dall’incarico per aver consentito la riformato e di cultura ebraica (su quest’ultimo punto cfr. A. Cavaglion, Il modernismo ebraico, in Il modernismo tra ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] lineare della storia costituisce la caratteristica distintiva della visione ebraica della storia, e neppure di quella cristiana. A questa impostazione si accompagnasse talvolta al vagheggiamento dell'Oriente biblico, come in Herder, o al mito di un' ...
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LATTES (Lattes Ajò), Dante
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Pitigliano il 13 sett. 1876 da David e da Emilia Ajò.
Il padre, rimasto vedovo, si era risposato solo secondo il rito ebraico. Pertanto il L. [...] in campo, il L. affrontava la questione della missione del popolo ebraico, che egli identificava innanzitutto nella dimensione nazionale, soggettiva, volta nel periodo biblico alla creazione di un "popolo modello, una supernazione, un nucleo di ...
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Protestantesimo. La Riforma
Gianni Long
Gli inizi della Riforma
La Riforma protestante fu l’avvenimento più importante del 16° sec. e si fa risalire all’affissione delle celebri tesi di Lutero nel 1517. [...] la vocalizzazione delle parole ebraiche e la determinazione definitiva del canone ebraico risalivano ai primi secoli impose il metodo storico-critico, che trattava il testo biblico con gli stessi principi scientifici ed ermeneutici di qualsiasi ...
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BENJAMIN NEÉEMJAH
Attilio Milano
Cronista ebreo, visse intornoallametà del sec. XVI. Nulla è noto di lui, salvo che era figlio di Elnathan o Diodato e dimorava a Civitanova Marche. È da ritenersi che [...] avvenimenti contemporanei, di pertinenza estranea agli ebrei.
Fra le fonti ebraiche, quella di B. non è l'unica che ricordi la della esposizione che sembra ricalcare quello del libro biblico di Ester nella descrizione minuta delle incombenti calamità ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...