secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] la s. del suo modello escatologico». Secondo H. Blumenberg, invece, non esiste continuità tra l’escatologismo della tradizione ebraico-cristiana e l’idea illuministica di progresso, giacché quest’ultima è ispirata all’homo faber, creatore di storia e ...
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(A. T., 24-25-26).
Sommario: Geografia, p. 326; Storia: L'età antica, p. 329; L'alto Medioevo, p. 330; Il comune bolognese, p. 331; Lo Studio di Bologna, p. 331; Le signorie locali e il dominio pontificio, [...] . Nel 1439 s'istituisce una cattedra superiore di rettorica e umanità; nel 1455 una di greco; nel 1464 una di ebraico; nel 1520 un'altra di caldaico: riflessi cospicui del rinascimento degli studî. Né le scienze son trascurate: accanto all'originaria ...
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Il termine famiglia deriva dal latino familia, che dal significato originario di "convivenza di servì sotto uno stesso tetto" (cfr. famulus) passò a designare tutti quelli che vivevano sotto l'autorità [...] gli Ainu le varie mogli vivono in case separate e presso varî popoli il termine per indicare la seconda moglie (ebraico ṣārāh) significa "nemica, rivale". Sembra che il sororato, il costume di sposare cioè le sorelle della prima moglie, sia stato ...
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Secolarizzazione
Langdon Gilkey
di Langdon Gilkey
Secolarizzazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Genesi, natura e sviluppo dello ‛spirito secolare'. 3. La crisi: contraddizioni nella cultura secolare, [...] - appare quindi come il risultato diretto della cultura scientifica e secolare che siamo andati descrivendo, come anche del retroterra ebraico e cristiano di tale cultura. Non è un caso che le rivoluzioni americana, francese e russa siano seguite a ...
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NIEVO, Alessandro
Francesco Bianchi
NIEVO, Alessandro. – Nacque a Vicenza nel 1417, dal medico laureato Battista di Lorenzo e da Maddalena Trissino, che ebbero almeno altri due figli maschi (Bartolomeo [...] veneto, Vicenza 1999, p. 364 n. (ed. orig. Baltimore-London 1996); R. Fubini, Prestito ebraico e Monte di Pietà a Firenze (1471-1473), in La cultura ebraica all’epoca di Lorenzo il Magnifico. Atti del Convegno di studio, Firenze, 29 novembre 1992, a ...
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Le professioni liberali
Giuseppe Trebbi
Premessa. Il patriziato veneziano e le professioni liberali
Come ha ben osservato Carlo Maria Cipolla, uno studio sui ceti dirigenti delle città italiane del [...] III (119).
Invece verso la metà del '500 si rinnovarono le persecuzioni dell'Inquisizione contro la cultura e i libri ebraici, a cominciare dal Talmud. A quest'epoca appartiene la notevole figura di Lazzaro "de Frigeis". Figlio di un medico ebreo ...
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Pio X, santo
Maurilio Guasco
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese (Treviso) il 2 giugno 1835, secondogenito tra dieci fratelli e sorelle, da Giovanni Battista e Margherita Sanson. Battezzato il [...] e sensibile nei rapporti personali, intransigente e fedele ai principi sui rapporti istituzionali. Il suo giudizio sul popolo ebraico restò sempre molto prudente, per non dire negativo: non si potevano fare concessioni al popolo che aveva rifiutato ...
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AULISIO (d'Aulisio), Domenico
Filippo Liotta
Nacque a Napoli il 4 genn. 1649 da Antonio e da Maddalena Magretta di Bagnoli Irpino dove la famiglia Aulisio aveva il domicilio abituale. Assai presto, [...] ), dove, sulla scorta dei testi dei Vecchio Testamento l'A. si propone di ricostruire l'ambiente scolastico del mondo ebraico e di tracciame una storia degli studi e della cultura. Questa ricostruzione è introduttiva al secondo libro che vorrebbe ...
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LUPOLI, Michele Arcangelo
Francesco Montanaro
Franco Palladino
Nacque a Frattamaggiore, presso Napoli, il 22 sett. 1765 da Lorenzo e Anna De Rosa. Da questa unione nacquero undici figli, tra i quali [...] proseguì gli studi, applicandosi soprattutto al diritto canonico, civile e municipale, sotto la guida di Vincenzo; studiò anche l'ebraico con N. Ignarra, professore di Sacra Scrittura nell'Università. Le sue doti si manifestarono già nel 1783, quando ...
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MIGNANELLI, Beltramo.
Angelo Michele Piemontese
– Nacque nel 1370 a Siena da Leonardo; il nome della madre rimane incerto.
Emigrò «juvenculus et pauper», esercitando la mercatura verso Tunisi, Egitto, [...] la latina, la greca, e inoltre la persiana e la turca, in efficace modo contrastivo. Il M. aveva nozioni di ebraico, aveva studiato la Victoria adversus Iudaeos del certosino genovese Vittore Porchetto de’ Salvatici (m. 1315) e come Pietro de’ Rossi ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.