STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] per l''arretratezza' del Mezzogiorno, e la ricerca di approcci storiografici più flessibili e meno liquidatori.
Il 'vissuto ebraico' ha però aperto un dibattito tuttora in corso su almeno due temi acuti della s. contemporanea: a) l'illegittimità ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] dal giorno della settimana in cui questa cadeva – in coincidenza con il quattordicesimo giorno del mese ebraico di Nisan e venivano perciò chiamati quartodecimani. Tuttavia la maggioranza dei cristiani preferiva celebrare la Pasqua nel ...
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Pio X, santo
Maurilio Guasco
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese (Treviso) il 2 giugno 1835, secondogenito tra dieci fratelli e sorelle, da Giovanni Battista e Margherita Sanson. Battezzato il [...] e sensibile nei rapporti personali, intransigente e fedele ai principi sui rapporti istituzionali. Il suo giudizio sul popolo ebraico restò sempre molto prudente, per non dire negativo: non si potevano fare concessioni al popolo che aveva rifiutato ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo e Nello Rosselli
Paolo Bagnoli
Carlo e Nello Rosselli: il primo militante della politica, il secondo dedito alla ricerca storica; il primo impegnato nella lotta e il secondo nei suoi interessi [...] anche l’impegno politico di Nello si intensifica, e nel novembre 1924 a Livorno, dalla tribuna del quarto Congresso giovanile ebraico, egli lancia un messaggio di lotta e di mobilitazione.
Frattanto, dal 1919 a Firenze agisce un fascismo squadristico ...
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Guerra
Gilberto Di Petta e Ottavio Sarlo
La guerra può essere intesa secondo differenti prospettive: come evento concretamente e storicamente vissuto (livello della realtà convenzionale); come metafora [...] del confronto tra le irriducibili polarità antinomiche dell'esperienza umana, interna ed esterna. Del resto, già nella teologia ebraico-cristiana c'è l'idea della guerra tra Dio come sommo bene e Satana come sommo male, condottieri, rispettivamente ...
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FAVA, Angelo
Nicola Raponi
Nato a Chioggia (prov. di Venezia) l'8 apr. 1808 da Gian Giacomo e da Teresa Meneghini. Trascorse gli anni giovanili a Verona, ove il padre era funzionario di polizia. Iscrittosi [...] sua versione del Cantico dei cantici (La Cantica delle cantiche esposta in versi italiani con nuove interpretazioni dall'originale ebraico, Milano 1840) per la quale seguiva il testo proposto da M. Lanci, il F. asseriva come "le scoperte filologiche ...
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Protestantesimo. La Riforma
Gianni Long
Gli inizi della Riforma
La Riforma protestante fu l’avvenimento più importante del 16° sec. e si fa risalire all’affissione delle celebri tesi di Lutero nel 1517. [...] particolare la vocalizzazione delle parole ebraiche e la determinazione definitiva del canone ebraico risalivano ai primi secoli dell ’era cristiana. In qualche modo la Bibbia ebraica rischiava di essere posteriore alla degenerazione della Chiesa ...
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Emilio Gentile
Il tramonto della modernità
Una carneficina senza precedenti (tra i 9 e i 13 milioni di morti): questo fu il primo conflitto mondiale, esploso nell’agosto del 1914. Dopo, l’Europa perse [...] e della Gran Bretagna, mentre nella Palestina, governata dai britannici, fu consentito l’insediamento di un ‘focolare ebraico’ che innescò un sanguinoso antagonismo fra ebrei e arabi.
Le ambizioni imperialiste dei vincitori prevalsero sulle promesse ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] la maggiore influenza si nota nel greco, ma anche il serbocroato, il turco, l’arabo, il maltese, l’ebraico moderno presentano un certo numero di prestiti dovuti alla lunga presenza delle Repubbliche marinare nel Mediterraneo. L’influenza esercitata ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] una serie di mediazioni linguistiche e culturali derivanti dalla trasmissione attraverso il pensiero arabo e, in parte, ebraico. In secondo luogo, la filosofia aristotelica si presentò come una interpretazione complessiva di tutta la realtà, naturale ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.