Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] e posteriori (a á o ó u ú), e nella stessa parola non si possono avere vocali dell’una e dell’altra serie: per es., ház-hoz «presso la casa» ma kert-hez «presso il giardino».
Musica
Nell’antichità classica, erano dette a. le varie scale modali come ...
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Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine: Colui che tutto move (Dante), per definire Dio, motore dell’universo.
Forme [...] o più parole, contrapposte ad altre che, nello stesso ambito semantico o morfologico, sono formate da una parola sola (per es., avere inizio e avere termine, equivalenti di cominciare e terminare; il pass. pross. sono andato di fronte al pass. rem ...
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Dodicesima lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Μ, minuscolo μ), corrispondente alla m dell’alfabeto latino.
Fisica
Simbolo generalmente usato per indicare la permeabilità magnetica di un mezzo, e, [...] muone.
Metrologia
Simbolo del prefisso micro-; premesso al simbolo di un’unità di misura, ne divide il valore per 106: per es., μm = micrometro = 10–6 metri; μV = microvolt = 10–6 volt.
Tecnica
Simbolo del coefficiente di amplificazione di un tubo ...
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In linguistica, espressione abbreviata per fonetica sintattica, con cui si indicano complessivamente i fenomeni fonetici che sono in rapporto con l’incontro delle parole nella frase, cioè nella catena [...] consonantici, di assimilazioni, fenomeni che in qualche caso sono rappresentati anche nella scrittura (l’erba per la erba, addio, bempensante da ben pensante), in altri invece no (per es. l’assimilazione di -n in -m nella pronuncia di pan bianco). ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] (Fortunio 2001: 3, 13). Anche questa regola del fiorentino antico (i nomi che terminano in -e o in -o al singolare, come per es. pesce o pollo, terminano in -i al plurale: pesci, polli) è applicabile, in forza della continuità di cui si è detto, all ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] sintagmatici nei dialetti settentrionali spiccano non solo per quantità, ma anche per la varietà delle modalità d’impiego (come, per es., il tipo puramente aspettuale), e per il fatto che spesso costituiscono il prevalente, se non l’unico, pattern di ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] ’omissione del complementatore nelle oggettive è un tratto condiviso con altre lingue europee come l’inglese e il tedesco (si veda ad es. l’ingl. I wish (that) you were here «vorrei che fossi qui»). Tale uso è ben attestato anche in ➔ italiano antico ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] in giù) o molto più ridotte (subregioni, province e singoli centri; per es., ancora viene per «non è ancora arrivato» è usato a Pescara ma amatoriali si hanno distinzioni ancora più sottili; per es., Ceccarelli 1977: 11 indica ben sette varietà del ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] quindi tipiche dei parlanti colti, sono maggiormente usate in situazioni di più alta formalità. In termini generali quindi (vedi, ad es., le indagini in Nuova Zelanda di Bell 1984) si è registrato un legame tra la variazione fra gruppi di parlanti e ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] l’ellissi non è necessariamente una copia esatta dell’elemento a cui è legata. Si riscontrano caratteristicamente diversi tipi di accomodamento morfologico: per es., in (1) da ve l’ha dato lei si passa a me l’ha dato lei; o ancora in (2) vado diventa ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...