Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] , il tipo di articolo che deve essere contato eil numero delle sue unità senza consentire di separare tipo e numero. Il sistema Il mondo mesopotamico era un universo incantato dove, a diversi livelli, ogni cosa era sacra; ora, dal momento che nulla ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] (o 'sequenze complementari'). Esse sono tali che quando viene prodotto da un parlante il primo membro della coppia, deve essere prodotto (di solito in immediata successione; ma non è esclusa, quando vi siano più di tali coppie, o anche altri tipi di ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] esser formato anche solo da una parola) che si comportano come una sola di esse. La parola che impone al sintagma il proprio comportamento è la sua testa; il resto èil di un tempo, anche se non s’è trovato nulla che lo sostituisca.
Un testo come (2 ...
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La pragmatica èil settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] convenzionale; la sollecitazione di una risposta o seguito, cioè il fatto che l’atto invita a un certo tipo di negativa non impediscono non dice nulla su come le cose stanno davvero e può essere considerata quantitativamente adeguata solo in ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] volgare italiano èil breve graffito conservato nella catacomba di Commodilla a Roma. La scritta non è datata, ma è stata attribuita verosimilmente ai secoli VIII-IX, più probabilmente alla prima metà del IX secolo, che può essere considerato, quindi ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] solo l’origine delle parole, ma soprattutto il loro significato recondito: nulla del genere nel trattatello di Dante. essere, nella prospettiva crociana, quella che coglieva l’atto unico e irripetibile della creazione linguistica individuale. Il ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] persona eil modo? Inoltre, la definizione non regge se proiettata sulla varietà delle lingue, dato che in molte lingue dalla morfologia scarsa o nulla (dall’inglese fino al cinese), le classi di parole variabili come il verbo italiano devono essere ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] sintattico, tutto a scatti e sussulti, per nulla legato a modelli scritti e tanto meno letterari: «Tutto dipende da te – la mia vita – il mio onor – il mio amor, – amami dunque – il mio sentimento per te merita di esser corrisposto: – io soffro tanto ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] non avrebbe avuto la diffusione sociale che ha avuto eil suo uso non avrebbe accolto e condiviso quelle innovazioni che gli permettono oggi di essere impiegato in funzioni comunicative e culturali rispondenti allo standard delle società avanzate. In ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] ora ti saluto // di nulla // ciao // ciao // riattacca / Vale // (adattato da E. Cresti, Corpus di italiano parlato, Firenze, presso l’Accademia della Crusca 2000).
Il carattere dato o nuovo dell’informazione può essere misurato tenendo conto di uno ...
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nulla
pron. indef., s. m. e avv. [lat. nūlla, neutro pl. dell’agg. nullus -a -um «nessuno»], invar. – Come pron. e sost., nessuna cosa; come avv., in nessuna quantità o misura, e sim. Coincide quasi esattamente nei sign. e nella maggior parte...
nullita
nullità s. f. [dal lat. mediev. nullitas -atis, der. del lat. nullus «nessuno»]. – 1. L’essere nullo, privo cioè di valore o di validità, di efficacia: riflettere sulla n. della vita, della propria esistenza; la n. di un argomento,...