Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] conoscenza del mondo ellenistico-orientale, non più solo sul piano culturale e della civilizzazione, ma anche sul terreno politico.
Le vicende della misterici, delle sette orfico-pitagoriche, e, presso i più colti, dellafilosofia platonizzante, ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] in varia misura sia da economisti (F. Forte, S. Zamagni) sia da filosofi (S. Maffettone, S. Veca) sia, infine, da politologi ed esperti di 30 giorni dalla notificazione (o dalla legale conoscenza) dell’atto amministrativo che si intende impugnare. Sia ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] il quale il Creatore guida l’Uomo alla conoscenzadella realtà invisibile. L’insegnamento agostiniano sopravvive nel Medioevo alfabeti per sordomuti.
La teoria dei s. nella filosofia moderna
I temi toccati finora trovano ancora una riconsiderazione ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] che rende possibile ogni conoscenza, quindi anche quella di D.; conoscenza che i primi cristiani chiamavano teopoiesi, unione con lui.
Alle diverse posizioni accennate si collegano, nella storia della riflessione filosofica e teologica, varie prove ...
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Teologo spagnolo (Granada 1548 - Lisbona 1617). Gesuita (dal 1564), fu tra i più influenti teologi cattolici. Pur muovendosi nell'ambito dell'aristotelismo scolastico tomista, elaborò dottrine teologiche [...] .
Particolarmente significativa, nelle dottrine filosofiche di S., la valorizzazione del particolare concreto. Dalla priorità riconosciuta all'individuale deriva la possibilità della sua conoscenza diretta da parte dell'intelletto; l'universale è ...
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Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei [...] , comprendente anche una buona conoscenza del greco. Datosi presto allo studio della giurisprudenza, ne divenne assai della nuova fede, che egli sente come ricapitolazione della spiritualità precristiana, pienamente legittima di fronte alla filosofia ...
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Tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore.
Filosofia
Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale [...] ascoltava. In Platone la d. divenne la conoscenza dei rapporti tra le idee. Riflettendo sulle difficoltà che nei riguardi della sua dottrina delle idee nascevano dalla problematica dell’eleatismo e in particolare dalla rigorosa esclusione parmenidea ...
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Apologeta cristiano (Atene 150 - Cesarea Marittima tra il 211 e il 215); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo [...] "testamento" dato agli Ebrei), sia per l'ampia esposizione dell'ideale "gnostico" della vita cristiana: a questa superiore conoscenza solo le menti formate alla cultura e alla filosofia possono giungere. Gli Estratti da Teodoto sono frammenti degli ...
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L’arte, la metodologia e la scienza dell’apologia, specie nella filosofia (anticamente l’a. fu parte della dialettica) e più ancora nella religione. Mirando a difendere la verità contro l’errore, a sostenere [...] di pensiero considera l’a. una scienza per il suo oggetto e il suo fine: essa è la conoscenza certa, filosofica e storica del fatto della Rivelazione, dimostrata con argomenti oggettivi valevoli per tutti. Da questo punto di vista l’a. diventa una ...
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Gesuita ed erudito spagnolo (Planes 1740 - Roma 1817); prof. di retorica e poetica all'univ. di Gandia, all'espulsione dei gesuiti dalla Spagna (1767) passò in Italia, dove fu prof. di filosofia a Ferrara; [...] progressi e stato attuale d'ogni letteratura (7 voll. 1782-99; ediz. in castigl. 1784-1807). Sono importanti per la conoscenzadella vita intellettuale italiana sul finire del sec. 18º, le sue Cartas familiares ... a su hermano (5 voll., 1785-1793). ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...