Filosofo del diritto (Roma 1879 - ivi 1957), prof. di filosofia del diritto nell'univ. di Padova e di istituzioni di diritto privato a Roma; socio nazionale dei Lincei (1953). Giurista di vasta cultura, [...] dei valori"; tra le opere: I diritti sulla propria persona nella scienza e nella filosofia del diritto (1901); Il valore della storia (1909); La filosofia europea nel secolo XIX (1932); I monarcomachi (1933); Diritto e stato nella morale idealistica ...
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Filosofo e pedagogista (Galatina 1832 - Firenze 1885). Positivista non di stretta ortodossia, fu dal 1876 professore di filosofia teoretica, e per varî anni anche di pedagogia, nell'univ. di Bologna. Opere [...] politico del pensiero italiano (1862); Critica del positivismo (1868); Sul rinnovamento dellafilosofia positiva in Italia (1871); Prolegomeni alla moderna psicogenia (1878); La scienzadell'educazione (1879; 3a ed., 2 voll., 1882-84); Rivoluzione e ...
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Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] coelo et mundo, il De anima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che M. faceva così, per primo, Nicolai Peripatetici. Per i suoi interessi alla scienza araba, all'astrologia e alla magia naturale ...
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Filosofo italiano (Napoli 1894 - Torino 1986), prof. di filosofia e storia dellafilosofia al Magistero di Torino (dal 1926), di filosofia morale all'univ. di Pisa (dal 1932) e all'univ. di Torino (dal [...] domani (1943). I temi principali della speculazione di G. ricevono uno sviluppo sistematico in un'ampia opera (L'uomo) in più voll.: L'io e la ragione (1947), La moralità (1950, 2a ed. accr. 1967), La scienza (1955), La filosofia (1961), L'arte (1 ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] , e non senza risentire dell'influenza dei grandi rappresentanti della nuova cultura filosofica e scientifica, come Descartes e conoscenza umana può assurgere al valore di vera scienza quando si limiti alla considerazione dei rapporti formali ...
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Filosofo e teologo (Breslavia 1768 - Berlino 1834); formatosi in ambiente pietistico, attraversò una fase illuministica quando nel 1787 s'iscrisse all'univ. di Halle per studiarvi teologia. Dopo essere [...] Gadamer sono stati evidenziati notevoli spunti originali della sua concezione dell'ermeneutica che la solleva al di sopra della tradizionale funzione di scienza ausiliaria della teologia, dellafilosofia, della giurisprudenza ecc. e la innalza a un ...
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Filosofo, medico e riformatore religioso (Vilanova de Sixena, Aragona, 1511 - Ginevra 1553). Studente di diritto a Tolosa, si volse ben presto agli studî biblici, patristici e filosofici, venendo così [...] restitutio, opera di teologia e insieme di scienza e di filosofia. Prima di pubblicarla ne aveva mandato il Cristo, solo Cristo fra i modi deve essere adorato, come piena manifestazione dell'onnipotenza di Dio (Cristo è un uomo che meritò di essere da ...
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Filosofo (Derby 1820 - Brighton 1903); prima ingegnere ferroviario, poi (1848) viceredattore dell'Economist, pubblicò nel 1850 la sua prima opera, la Social statics, cui seguirono varî saggi, alcuni pubblicati [...] dedicò all'elaborazione del suo sistema filosofico (System of synthetic philosophy). Nel 1862 l'"evoluzione è l'integrazione della materia e la dispersione concomitante una possibile riconciliazione tra religione e scienza. Enorme fu la sua influenza ...
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Filosofo austriaco (Vienna 1758 - Kiel 1823). L'importanza storica del R. risiede nelle sue relazioni con la filosofia di Kant, i suoi Briefe über die kantische Philosophie (1786-87; 2a ed. 1790-92) diedero [...] una "teoria della facoltà rappresentativa" chiamata anche "filosofia elementare" giacché consisteva nell'enucleare in modo preciso ed esauriente gli "elementi" della coscienza. Questa teoria non poteva essere condizionata da nessuna scienza, e anzi ...
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Filosofo statunitense (Denver, Colorado, 1901 - Gainesville, Florida, 1979); ha recato sul terreno del pragmatismo e del behaviorismo americani le istanze più vive delle indagini neopositivistiche europee [...] e sul carattere linguistico dei problemi filosofici, elaborando una scienza generale dei segni linguistici, o a determinare le relazioni tra i segni, M. auspicava la nascita della pragmatica, interessata alle relazioni tra i segni e chi li usa ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...