L’opera in volgare di FrancescoPetrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] di lingua, stile e metrica, Roma, Carocci.
Brugnolo, Furio (2004), L’apocope poetica prima e dopo Petrarca, in L’Io lirico: FrancescoPetrarca. Radiografia dei “Rerum vulgarium fragmenta”, a cura di G. Desideri, A. Landolfi & S. Marinetti ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] (rui di Inf. XX, 33, liqua di Par. XV, 1).
Ancora più decisive di quelle dantesche sono le selezioni di ➔ FrancescoPetrarca nel Canzoniere. I Rerum vulgarium fragmenta constano di 3275 parole per un totale di 57.625 occorrenze (in varia forma ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] l’anticipazione dell’aggettivo di relazione o dell’aggettivo etnico al nome, nel tipo «latin sangue gentile» (FrancescoPetrarca, Canz. CXXVIII, 74); la discontinuità tra dimostrativo e proposizione relativa in passi come «quelli avere più merito ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] quasi esclusivamente attraverso la mediazione dei grandi canzonieri toscani; la fortuna immediata delle «tre corone», ➔ Dante, ➔ FrancescoPetrarca e ➔ Giovanni Boccaccio (precocissima nel caso di Dante, un sonetto del quale viene trascritto da un ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] son nati li troni
(Cino da Pistoia, Rime)
(76) Gran tempo è ch’io pensava
vederti qui fra noi
(FrancescoPetrarca, Triumphus Cupidinis)
4.2.3 Casi ambigui. Le cosiddette frasi scisse presentative (dette anche semplicemente presentative; ➔ anaforiche ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] letteraria posteriore, dal Trecento a oggi, è stato imprescindibile, a cominciare da quello esercitato su ➔ FrancescoPetrarca (ancorché da questi negato: Santagata 1969; Trovato 1979), cioè sull’altro padre fondatore della letteratura italiana ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] maggiore prestigio, che sarebbe poi diventato la base della lingua letteraria italiana, grazie anche a ➔ Dante, ➔ FrancescoPetrarca e ➔ Giovanni Boccaccio. Si assume qui, perciò, una prospettiva basata principalmente sul fiorentino e, con esso, sui ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] di irradiazione dell’Umanesimo italiano in questo paese era stato Avignone, residenza dei papi dal 1309 al 1377, dove ➔ FrancescoPetrarca trascorse gran parte della sua vita. Dopo il ritorno della Santa Sede a Roma, la città continuò a far parte ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] non possiamo, quindi, sapere quali fossero le sue preferenze grafiche. È invece diversa la situazione del Canzoniere di ➔ FrancescoPetrarca e del Decameron di ➔ Giovanni Boccaccio. Di questi capolavori, infatti, ci sono giunti gli autografi d’autore ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] riferimento alla lingua latina, la cosiddetta teoria dell’imitazione, poi applicata da Bembo al volgare, indicando come modelli ➔ FrancescoPetrarca per la poesia e ➔ Giovanni Boccaccio per la prosa. Al terzo modello, cioè a Dante, Bembo rimproverava ...
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petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchesco
petrarchésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta Francesco Petrarca (1304-1374): il canzoniere p.; che concerne il Petrarca: studî p.; un volume di critica p.; conforme allo stile, alle forme metriche del Petrarca: autore di sonetti,...