L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] ,
giovine d’anni e rugoso in sembiante,
che stai? (Sonetti, “Che stai?”, vv. 9-12)
Lo stesso si può dire per ➔ GiacomoLeopardi:
(11) Fugaci giorni! A somigliar di un lampo
son dileguati! (Canti, “Le ricordanze”, vv. 131-32)
(12) il giovanile stato ...
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La maiuscola (dal diminutivo del lat. maius «maggiore») o lettera grande è una lettera che si rende più visibile rispetto alle altre attraverso la maggiore dimensione e con altre forme di enfasi grafica [...] mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
(GiacomoLeopardi, Poesie e prose, Milano, Mondadori, 19988, vol. 1°, p. 77)
Nel caso dei nomi, come scrive Serianni (2000: 45 ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] Niente / nulla «in nessuna misura o quantità» (➔ negazione):
(14) Alla gente morta
questa vita di qua niente importa
(GiacomoLeopardi, Paralipomeni della Batracomiomachia VIII, 22, vv. 7-8)
(15) Io tutta al giovanetto ero disposta,
e di quel vecchio ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] o del complemento (o di un suo elemento) prima del segmento discorsivo che lo regge (Fontanier 1971: 284).
Così, ➔ GiacomoLeopardi, memore di Torquato Tasso e Giuseppe Parini, di ➔ Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, come dei classici, fece dell’iperbato ...
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L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] di Batavo, di cui parla Marziale 65: Sum figuli lusus russi persona Batavi. / Quae tu derides, haec timet ora puer (GiacomoLeopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, Firenze, Le Monnier, 1859, p. 113)
Forma classe a sé l’apposizione ...
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Il termine partitivo indica la funzione, propria di alcuni elementi (l’➔articolo, il clitico ne o altri ➔ clitici), di indicare il prelievo di una ‘parte’, una quantità indeterminata, dal referente del [...] i giorni
(26) compriamo Ø giornali di ogni tipo
(27) odo degli uccelli cantare / odo Ø augelli far festa (GiacomoLeopardi, “La quiete dopo la tempesta”)
L’articolo Ø sarebbe richiesto in un sintagma preposizionale, ma nell’uso si incontra spesso il ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] valore impersonale (es. da Mortara Garavelli 1988: 298):
(26) ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta
(GiacomoLeopardi, “Il sabato del villaggio”)
(c) uso della persona plurale in luogo della forma singolare nei plurali maiestatis (➔ plurale ...
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Il termine barbarismi designa spregiativamente fin dall’antichità le parole (e, più generalmente, gli elementi morfologici, sintattici e stilistici) considerate estranee allo spirito e alla forma di una [...] , era principalmente di ordine estetico-letterario (emblematici in tal senso alcuni passaggi dello Zibaldone di ➔ GiacomoLeopardi, che citano i barbarismi trattando del «vago poetico», nel Novecento la sempre più sistematica politica linguistica ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] / spirar d’ambrosia l’aure innamorate» (“E tu nei carmi avrai perenne vita”, vv. 13-14).
La sinestesia è preminente in ➔ GiacomoLeopardi, ad es. nel primo verso de “La sera del dì di festa”, dove riprende l’aggettivo dolce («Dolce e chiara è la ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ GiacomoLeopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia”, la usa iperbolicamente per denotare la forza del sentimento ...
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delulu agg. (iron.) Nel linguaggio dei social media, viene detto di chi, e spesso da chi, si abbandona a fantasie irrealizzabili e destinate a essere infrante, per es. vagheggiando relazioni sentimentali con personaggi famosi come creator e...
cosmico
còsmico agg. [dal gr. κοσμικός, der. di κόσμος «cosmo, universo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che si riferisce o appartiene al cosmo, cioè all’Universo: leggi c., fenomeni c.; armonia c.; mondo c., il complesso dell’Universo. In astronomia,...