Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] la prosa le parti più distesamente narrative (non quelle dialogiche, stilisticamente meno uniformi) del Decameron di GiovanniBoccaccio. Dopo accese dispute (➔ questione della lingua), tale forma di classicismo letterario definito fiorentinistico e ...
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MANZONI, Giacomo
Fabio Zavalloni
Nacque a Lugo, in Romagna, il 24 ott. 1816 da Giambattista, proprietario terriero appartenente a una distinta famiglia dell'aristocrazia locale, e da Caterina Monti, [...] terminare studi più che ventennali, curando l'edizione della traduzione di D. Albanzani del De claris mulieribus di GiovanniBoccaccio (Bologna 1881), e dando alle stampe i tre tomi degli Annali tipografici dei Soncino, contenenti la descrizione e ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] e annotati a volte con fondamentali chiose. Tra i suoi studi va ricordata l'Istoria del Decamerone di m. GiovanniBoccaccio (Firenze 1742, da consultare, però, anche nell'edizione milanese del 1820 con un'appendice di appunti di Lami), ancora ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] Bozzola 1999) ha evidenziato i caratteri di novità e rottura rispetto alla prosa illustre codificata sul modello di ➔ GiovanniBoccaccio e del ➔ Pietro Bembo degli Asolani. Il che comporta, da una parte, la drastica riduzione dell’apparato narrativo ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] »:
(21) Io son tutto divenuto sì freddo che appena sento di me (GiovanniBoccaccio, Dec. VIII, 7)
(22) Ecco un rintocco, appena appena un breve
colpo (Giovanni Pascoli, Italy IV, 7).
Esprimono inadeguatezza quantitativa per eccesso gli avverbi:
(a ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] a cui ricovro?», Torquato Tasso, Ger. Lib. IV, 73, v. 2), o senza preposizione con valore di possessivo («cui figliuolo?», GiovanniBoccaccio, Dec. V, 7).
Nell’italiano antico sono frequenti anche le forme ridondanti chi è (colui) che, che è quel che ...
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L’espressione costruzione passiva indica un gruppo di costrutti sintattici che servono a esprimere una delle ➔ diatesi possibili in italiano, cioè la diatesi passiva. La frase nell’esempio (1) contiene [...] b. E dopo molto tempo, gli venne pensato un modo da dovere potere essere con la donna in casa sua senza sospetto (GiovanniBoccaccio, Decameron, in Bertuccelli Papi 1980: 61)
(5)
a. la casa andò distrutta nel terremoto (Giacalone Ramat 2000: 147)
b ...
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Italia mediana è l’appellativo, suggerito da Bruno Migliorini negli anni Cinquanta (Migliorini 1963: 177; e cfr. Pellegrini 1977: 30-31), per il territorio che comprende tutta l’area orientale e centro-meridionale [...] (Gubbio, 28 maggio-1° giugno 1967), Gubbio, Centro di studi umbri.
La Dama di Guascogna e il re di Cipro. Novella di GiovanniBoccaccio (Dec. I, 9) tradotta nei parlari del Lazio (1930), in I dialetti di Roma e del Lazio. Studi e documenti pubblicati ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] scriventi colti o comuni, quanto nei testi a stampa. Se si scorrono gli autografi di ➔ Francesco Petrarca e, soprattutto, di ➔ GiovanniBoccaccio è possibile incontrare grafie quali ch (+ a, o, u), ngn, lgl, gl e abusi di i diacritiche in nessi che ...
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Per hapax (legomenon) (lett. «detto una sola volta», gr. hápax legómenon) s’intende generalmente una parola che occorre una sola volta nell’intero corpus scritto di una lingua, nel lavoro di un singolo [...] della presenza di molti hapax danteschi nel Decameron, che farebbe pensare a riprese non casuali da parte di ➔ GiovanniBoccaccio (Hollander 1997), o l’esempio, celeberrimo, del verbo trasumanar, hapax nella Commedia (Par. I, 70) ripreso da ➔ Pier ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...