La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] deputati fiorentini, Roma-Padova, Antenore.
Chiecchi, Giuseppe (2005), La parola del dolore. Primi 29, pp. 3-66.
Ricci, Pier Giorgio (1962), Svolgimento della grafia del Boccaccio e datazione del codice in Branca & Ricci 1962, pp. 47-67.
Ricci ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] la S. divenne uno Stato vassallo della Francia con Giuseppe Bonaparte come re (1808).
Contro lo straniero il ; così come sono più vicine, forse, al romanzo brettone che non a Boccaccio, malgrado le apparenze, le novelle di un J. Rodríguez de la Cámara ...
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Filologo, nato a Cittadella, Padova, il 6 agosto 1913; dal 1950 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Friburgo, in Svizzera, dal 1955 insegna filologia medievale e umanistica nell'Univ. cattolica [...] riguardo al Petrarca (ediz. dei Rerum memorandarum libri, Firenze 1945; Lo scrittoio del Petrarca, Roma 1947), al Boccaccio (Restauri boccacceschi, ivi 1947), e alla tradizione dei classici latini nel Medioevo e nell'età umanistica (I primi ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] in -iamo e «se semo e avemo» usarono Petrarca e Boccaccio, non sono però della lingua, ma straniere ancorché «già naturate»; , a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Patota, Giuseppe (1987), L’Ortis e la prosa del secondo Settecento, Firenze, ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] (2) con il seguente di ➔ Boccaccio e verificare le differenze. In Boccaccio, per es., (a) il pronome
chi dal cor ti cancellò?
(La Traviata di F.M. Piave, musica di Giuseppe Verdi)
(7) Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] qua Ioseph tenebatur «le pareti della cella in cui era tenuto Giuseppe» (Gregorio di Tours, Hist. Franc. 21)
Per quanto riguarda ’altro, la struttura latineggiante appare nel Novellino come nel Boccaccio e resta una costante nei secoli:
(29) affermava ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] corone», ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio (precocissima nel caso di Dante, un sonetto del quale filologici e linguistici siciliani» 11, pp. 7-47.
Patota, Giuseppe (1999), Lingua e linguistica in Leon Battista Alberti, Roma, ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] De vulgari eloquentia, appena menzionato da ➔ Giovanni Boccaccio, cominciò a essere considerato solo nel Cinquecento, 600 anni considerato nelle vicende della lingua (1809-1811) e Giuseppe Grassi aveva posto mano a una vera e propria Storia della ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] OVI)
(64) tu avevi quinci sù una giovinetta che tu tenevi a tua posta (Boccaccio, Dec. VIII, 6, 53)
(b) Sono presenti pronomi soggetto atoni di forma dell’italiano, Roma, Bulzoni.
Patota, Giuseppe (1990), Sintassi e storia della lingua italiana ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] , fossero quelle scritte in latino, per es. di ➔ Boccaccio e ➔ Petrarca. A volte anche le opere in volgare (1a ed. Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1619).
Antonelli, Giuseppe (2001), L’influsso della letteratura italiana sulle letterature straniere, ...
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famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...