Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] alti, la macrovariazione, come l’articolazione di una lingua in ➔ varietà, o, a livelli più alti ancora, la variazione nel repertorio, in termini di tendenze connesse a fattori sociali.
Se gran parte della variazione in una lingua non è casuale, ...
Leggi Tutto
Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] 1953: 67)
(3) Como de alcuno tempo in cqua lo Gran Turcho sia facto diligente et multo sollicito in destrudere la sancta fede tratti evolutivi del fiorentino privi di corrispondenza in altre varietà locali. Ecco allora emergere, anche in questi brevi ...
Leggi Tutto
La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] c’era più comprensione reciproca. Il latino, ancorché nella varietà modernizzata della Chiesa medievale, non era più comprensibile, dopo sacre) e in cui molti predicatori raggiungono gran fama. Emanuele Tesauro raccomanda l’ardimento analogico ai ...
Leggi Tutto
CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] adottato dal C.) si debbano postulare "varietà sociali" che "dan luogo a varietà dialettali" (p. 29).
Terminato il conflitto della pura teoria marxista, gli studi di antichità si svolgono in gran parte sul terreno economico" (p. 69). E lumeggiando la ...
Leggi Tutto
In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] agente a cui si sia sottratto il coefficiente di ‘animatezza’.
In alcune varietà locali, poi, la stessa parola che si usa per l’agente del lessico:
(27) il friggere dell’olio ha prodotto un gran puzzo ~ il *friggimento dell’olio … / la *frittura dell ...
Leggi Tutto
Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] Con tale funzione si comportano come quantificatori anche le locuzioni gran parte (di), la maggior parte (di), un po’ (di).
Alcuni sintagmi nominali hanno l’articolo partitivo, nella varietà delle sue funzioni (partitivo apparente: 33; in frasi fatte ...
Leggi Tutto
In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] sonetti, oltre a tre sonetti di dubbia attribuzione) è di gran lunga il più esteso tra tutti quelli della Scuola: segno anche forme coesistenti, in cui il siciliano (o la varietà meridionale) convive senza difficoltà apparenti con la componente ...
Leggi Tutto
I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] si ricollega a Petrarca, la sinalefe è di gran lunga più frequente della dialefe (Beltrami 1991). Si Fivela, Barbara (2004), L’affricazione di /s/ post-consonantico nella varietà pisana di italiano, in Il parlato italiano. Atti del convegno nazionale ...
Leggi Tutto
Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] ma si limita alla lingua letteraria e antiquata e alle varietà dialettali (inter alia Lucchesi 1962-1963; Loporcaro 1998):
( stizza e a me la paura, sotto la fede di certi gran gentiluomini romani che il detto non mi offenderebbe [...] giunsi in casa ...
Leggi Tutto
Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] dalla regina e dal marito Luigi d’Angiò al gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli, documenta l’apparizione del volgare meridionale e superare con una opzione originale la triplice pressione della varietà locale, del toscano e del latino. A Brancati il re ...
Leggi Tutto
grano
s. m. [lat. granum «frumento; chicco»] (pl. -i; ant. le grana e anche le grànora). – 1. a. Nome generico delle varie specie e varietà di piante del genere Triticum della famiglia delle graminacee (sinon. di frumento); sono piante annue,...
granato3
granato3 s. m. [da granato «melagrana», per il colore del granato rosso simile a quello dei semi della melagrana]. – 1. a. In mineralogia, nome di un gruppo di minerali monometrici, miscele di nesosilicati nei quali sono presenti...