Filologo italiano (Pragatto, Bologna, 1859 - Bazzano, Bologna, 1917); allievo a Bologna di G. Carducci e a Firenze di A. Bartoli, collaboratore (dal 1879) de Il Propugnatore e cofondatore (1884) della [...] e infine (1913-15) prof. di letteratura italiana all'univ. di Padova. I suoi numerosi saggi sulla letteratura italiana dei primi secoli sono raccolti in Studii di poesia antica (1913); ha contribuito autorevolmente agli studî danteschi con varie ...
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Arcivescovo di Amburgo e Brema (n. presso Corbie, probabilmente 801 - m. Brema 865), detto "l'Apostolo del Nord". Educato dai benedettini di Corbie, passato poi (822) alla "Nuova Corbie", o Korvey, fu, [...] dopo la conversione del re Harald, inviato a evangelizzare i Danesi (826-828), quindi in Svezia; scelto vescovo di Amburgo con il compito di convertire i popoli del settentrione (831 o 832), ebbe il pallio e la legazia pontificia. Distrutta Amburgo ...
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Uomo politico e scrittore (Napoli 1768 - Pesaro 1838), difensore a oltranza dei privilegi ecclesiastici e feudali, sostenitore della monarchia assoluta, fu nel 1799 imprigionato e condannato a morte per [...] relegato al confino sino al 1801. Nel 1806 seguì i Borboni in Sicilia, e alla restaurazione fu ministro di polizia (1816 ebbe la più significativa espressione nell'opera, di larga eco, I piffari di montagna, da lui scritta e pubblicata anonima a Lucca ...
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Storico e poeta (Napoli 1507 - ivi 1591). In seguito ai contrasti avuti a Napoli col Viceré fu esule una prima volta nel 1540 e una seconda nel 1547, ma rientrò nella sua città nel 1589 e vi ebbe anche [...] parzialmente nel 1572; 1a ed. completa 1581); l'opera, scritta in parte in polemica con il Compendio della storia del regno di Napoli di lontananza dalla pedissequa imitazione del Petrarca: tra i più sinceri estimatori vanno ricordati il Crescimbeni, ...
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Famiglia di artisti veronesi, il cui capostipite è Guglielmo (m. 1420). Segue Bartolomeo, scultore (1410 circa - 1486 circa), che fu dapprima a contatto con l'arte gotica veneziana (sculture di Colognola [...] , del quale mantiene le tendenze gotiche. Tipici di lui i cicli di affreschi della chiesa di S. Bernardino (1500 ). In seguito risentì dell'arte di L. Lotto e del Romanino: notevoli le Allegorie (Museo di Castelvecchio) e gli affreschi in S ...
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Figlio cadetto (Mantova 1587 - ivi 1626) del duca Vincenzo I, fu avviato alla carriera ecclesiastica e nel 1607 divenne cardinale. Divenuto duca (22 dic. 1612) per la morte del fratello Francesco IV, e [...] ecclesiastico (1615), sposò Camilla Faà di Bruno (1616) e in seconde nozze Caterina de' Medici (1617); ma non avendo dinastia e della successione nello stato, cui aspirava Carlo Emanuele I, che dal 1613 al 1618 occupò militarmente il Monferrato. Poco ...
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Matematico (Lodi 1824 - Pavia 1873); dal 1865 prof. all'università di Pavia. Ha lasciato importanti studî di geometria differenziale, tra i quali una celebre memoria sull'applicabilità d'una superficie [...] P.-O. Bonnet nel 1861 dall'Accademia delle scienze di Parigi. In essa, tra l'altro, si trovano stabilite talune formule, fondamentali Mainardi-C.: si tratta di due relazioni tra i coefficienti della prima e della seconda forma quadratica fondamentale ...
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Giurista (n. Bologna - m. ivi 1166 circa), della famiglia dei Gosî. Fu uno dei "quattro dottori" della scuola bolognese dei glossatori, che la tradizione vuole diretti scolari d'Irnerio. M. rappresentò [...] la tradizione fa di M. il campione dell'equità, di Bulgaro quello dello stretto diritto. I seguaci di M. furono detti gosiani, e ve ne furono di famosi, ma in generale le dottrine di Bulgaro trovarono più largo seguito; quelle di M. prevalsero alcune ...
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Linguista italiano (Albona d'Istria 1873 - Torino 1946); laureato a Vienna con W. Meyer-Lübke, insegnò, dal 1907, all'univ. di Torino. Già nella sua prima opera, Das Dalmatische (2 voll., 1906), in cui [...] alla neolinguistica (1925) ne fissa le norme, ricavandole dai diversi tipi di aree linguistiche; i numerosi saggi che seguirono (raccolti in parte nei Saggi di linguistica spaziale, 1945) sono dedicati all'applicazione delle stesse, tanto nel ...
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Romano (m. 19 nov. 498), successe a Gelasio I il 24 nov. 496. Nell'intento di far cessare lo scisma seguito alla condanna di Acacio ad opera del papa Felice III, cercò un ravvicinamento con l'imperatore [...] d'Oriente, Anastasio I, favorevole ai monofisiti, e accolse benevolmente il diacono Fotino di Tessalonica: perciò, secondo il 9), ma smentita dalle lettere autentiche di Anastasio. Combatté in Gallia l'eresia generazionista, secondo cui l'anima umana ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).