Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della [...] uomo in una prospettiva escatologica in cui la salvezza collettiva ha la priorità rispetto all’immortalitàdell’anima individuale e ai suoi immediati destini dopo la morte.
La Chiesa cattolica non si è preoccupata tanto di far propria una determinata ...
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Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] certo atteggiamento servile che è contrario alla virtù». Esclusa la possibilità di «dimostrare» con i principi della filosofia aristotelica l'immortalitàdell'anima, P. dichiarava che il problema è «neutro» e la sua soluzione può essere data solo da ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] ragione, quello pratico. In questo campo l’uomo si incontra con i problemi della libertà del volere, dell’immortalitàdell’anima, dell’esistenza di Dio, e li risolve positivamente in base alla razionalità dei principi morali che regolano (‘devono ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] risalgono, tra gli altri, gli scritti Eudemo, Protreptico e Sulla giustizia, A. riprende la dottrina platonica dell'immortalitàdell'anima, considerata come "forma determinata", cioè come sostanza (e non ancora, quindi come "forma di qualcosa", cioè ...
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Filosofo (Figline Valdarno 1433 - Careggi 1499). Autore di un ampio lavoro di traduzione e di commento dell'opera di Platone, di Plotino e degli scritti ermetici, fece conoscere alla cultura europea un [...] coincidere con gli insegnamenti platonici quanto alla discussa dottrina dell'immortalitàdell'anima: ma è sempre appunto il platonismo a costituire il fondo comune delle varie suggestioni raccolte in una prospettiva di sapientia per cui ...
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Filosofo (Padova 1533 - ivi 1589), uno dei massimi rappresentanti della scuola aristotelica padovana del sec. 16º, per più punti vicino all'interpretazione alessandrista; combatté la "separazione" dell'intelletto [...] di Aristotele non fosse dimostrabile l'immortalitàdell'anima. Notevole influenza esercitarono le sue opere logiche ove definisce il metodo sulla base dell'ordo doctrinae, od ordine della conoscenza, distinguendo il momento risolutivo (dagli ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] separata abbia conosciuto verità di gran lunga superiori a quelle che derivano dai sensi; ed è così un elemento importante di quella dimostrazione dell'immortalitàdell'anima, che nel Fedone è poi data soprattutto in base all'affinità di natura che l ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] ne segue inoltre, come ulteriore postulato, al fine di consentire un'indefinita perfettibilità, l'immortalitàdell'anima. Sono questi i cosiddetti postulati della ragion pratica già articolatamente trattati da K. nella sua seconda critica (Kritik der ...
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Filosofo e scrittore (Ginevra 1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli tredici anni fu mandato come apprendista presso un incisore, occupazione [...] del Creato; riconoscimento che è frutto anzitutto di un sentimento, non della ragione discorsiva. Con Dio, la religione di R. comporta il riconoscimento dell'immortalitàdell'anima cui è connessa non solo la moralità, ma la necessaria prospettiva ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] quale forma sostanziale del corpo, ritiene che questo sia informato da una forma sua propria, la forma corporeitatis (l'immortalitàdell'anima è oggetto di prove "morali" e "probabili" non di dimostrazione necessaria). Tra le facoltà, il primato è ...
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immortalita
immortalità s. f. [dal lat. immortalĭtas -atis]. – 1. L’essere immortale, condizione di chi, o di ciò che, è immortale: l’i. degli dèi; l’i. dell’anima. Anche in senso estens., fama durevole, imperitura: aspirare all’i.; acquistare...
immortale
agg. [dal lat. immortalis, comp. di in-2 e mortalis «mortale»]. – 1. Che non è mortale, che non è soggetto alla morte: l’anima è immortale. In partic., riferito agli dèi pagani (anche sostantivato: gli i.; meno com. il femm.: le...