Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] il secolo e molte questioni grammaticali ancora controverse. Nel primo volume (Salviati 2005), dedicato al suo protettore Jacopo Buoncompagni, duca di Sora, Salviati espone la propria teoria, riprendendo dalle Prose del Bembo il modello arcaicizzante ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] o meno completi di rassegne dialettali (da Dante e Lionardo Salviati, con scopi negativi, a una schiera di seicentisti campanilisti sulla Grammatica di tutte le lingue germaniche del Dott. Jacopo Grimm), del quale condivideva a pieno l'entusiasmo per ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] pubblicato nel 1612, secondo un progetto nato da ➔ Lionardo Salviati, che però morì prima della sua realizzazione. Dopo di lui latino si dedicarono occasionalmente alla lingua moderna: Jacopo Facciolati, collaboratore del Forcellini nel rifacimento ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] processo: a Ferrara, ➔ Matteo Maria Boiardo, a Napoli Jacopo Sannazaro. Il primo, passando dalla scrittura privata dell’epistolario corretta, di ➔ Benedetto Varchi e di ➔ Lionardo Salviati – perché era fondata sulla tradizione letteraria illustre, ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] dei singoli segni si rinvia alle voci rispettive.
Fatto salvo per alcuni esempi di scrittura micenea arcaica, nella Grecia si può registrare una certa euforia nomenclatoria: per es. Jacopo Vittori da Spello nel Modo di puntare le scritture volgari ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] Angelo (da cui il titolo dell’opera) e appoggiate da Jacopo Sannazaro, si contrappongono a quelle del fiorentino Filippo Strozzi ( da ➔ Pietro Bembo, ➔ Benedetto Varchi e ➔ Lionardo Salviati. Va detto però che Il Castellano, ristampato più volte ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] 35-37).
Nel Cinquecento, Coluccio Salutati e poi Jacopo Vittori da Spello individuano come peculiarità dell’interrogativo il « la domanda non può fare a meno.
Fin da ➔ Lionardo Salviati (Degli avvertimenti della lingua sopra ’l Decamerone, vol. I, ...
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GIACOMINI TEBALDUCCI MALESPINI, Lorenzo
Anna Siekiera
Nacque ad Ancona il 29 febbr. 1552 da Jacopo di Lorenzo e da Elisabetta di Filippo Gondi. Per ragioni ereditarie i Giacomini avevano unito al cognome [...] quale ebbe due figli, Pierantonio, poi canonico fiorentino, e Jacopo.
Molti dei trattati del G. sono dedicati a questioni lectionum libri XXXVI, Florentiae 1582, p. 385; L. Salviati, Degli avvertimenti della lingua sopra 'l Decamerone, Venezia 1584, ...
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