Poeta cristiano latino, di età incerta (fine 3º-5º sec.), comunque posteriore a Tertulliano, Minucio Felice e Cipriano che imita, e perciò considerato generalmente africano, e non di Gaza benché si qualifichi [...] gazeus (l'appellativo sarebbe da intendere allusivo al "tesoro", γάζα, spirituale, trovato da lui, che in un acrostico si dice mendicus Christi). Interessante letterariamente e linguisticamente è l'uso ...
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Scrittore latino del 1º sec. a. C. Nacque al principio del secolo in una città non nota della regione padana. Visse a Roma lontano dalla vita politica; fu amico di Attico, di Cicerone, di Catullo, che [...] gli dedicò le sue poesie. Morì nel 32 a. C. Scrisse diverse opere storiche: Chronica, compendio cronologico di storia universale; Exempla, raccolta di aneddoti e curiosità antiquarie; una vita di Cicerone, ...
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Poeta latino (secc. 2º-1º a. C.). Si ritiene da alcuni che si chiamasse Levio Melisso. Fu dell'ambiente di Q. Lutazio Catulo, console nel 102 a. C., che accoglieva la cultura greca, specialmente nelle [...] influsso non trascurabile sui poetae novi, anche se poi il ricordo di L. si offuscò nel rigoglio dell'elegia latina. Ma nel periodo arcaizzante posteriore fu di nuovo ricordato e i grammatici Gellio, Carisio e altri ci hanno conservato frammenti ...
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Poeta latino, gallo insubre di origine, forse di Milano (n. 230 a. C. circa - m. 166 a. C. circa). Prima schiavo e poi liberato da un Cecilio, visse, secondo notizie non ben chiare, in contubernio con [...] Ennio. Scrisse palliate imitando Menandro, ma senza usare della contaminatio. Dapprima piacque poco, poi fu più apprezzato, anche per l'opera del capocomico Lucio Ambivio. Restano di lui meno di 300 versi ...
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Poeta latino (n. Forum Iulii, od. Fréjus, 69 a. C. - m. 26 a. C.). Fu con Ottaviano alla battaglia di Azio e come premio dell'opera prestata venne fatto prefetto d'Egitto; ma, esaltatosi per la sua fortuna, [...] si permise un atteggiamento poco rispettoso verso Ottaviano, che lo deferì al senato come reo di sedizione e lo fece condannare. G. allora si uccise. Fu poeta alessandrineggiante, ammiratore di Euforione ...
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Filologo latino (n. Berito, od. Beirut, nella seconda metà del sec. 1º d. C.). Si dedicò specialmente allo studio della letteratura latina arcaica rimettendola in onore, in contrasto con le tendenze grammaticali [...] temuto. Fu grammatico e critico del testo: Svetonio c'informa di una messe di osservazioni critiche di P. sulla lingua latina arcaica e sappiamo che curò edizioni critiche di Lucrezio, Virgilio, Orazio, Terenzio e Persio. La sua autorità fu grande ...
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Commedia del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), rappresentata dopo la seconda guerra punica perché nel dialogo sono intercalati alcuni brani in lingua punica. La commedia ebbe due [...] redazioni; ha infatti duplice chiusa e due titoli: Poenŭlus "il giovane cartaginese", corrispondente al titolo del modello greco Carchedonios di cui non è detto l'autore, forse Menandro, e Patruos Pultiphagonĭdes ...
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Epitomatore latino (in un codice indicato anche come Iulius Florus), autore di una esposizione in due libri delle guerre esterne e delle discordie interne di Roma da Romolo ad Augusto (Bellorum omnium [...] annorum septingentorum libri duo o Epitome de Tito Livio), databile alla prima metà del 2º sec. d. C., di chiaro intento celebrativo e in stile retorico. Fonte principale è Livio, ma sono utilizzati anche ...
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(lat. Lupercus) Antico dio latino, identificato con il lupo sacro a Marte, poi considerato epiteto di Fauno, e infine assimilato al greco Pan Liceo.
Il santuario di L. era a Roma il Lupercale, sacra grotta [...] ai piedi dell’altura del Germalo alle pendici nord-occidentali del Palatino, dove Faustolo avrebbe trovato i gemelli Romolo e Remo allattati da una lupa. I suoi sacerdoti si chiamavano anch’essi Luperci ...
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Nome latino umanistico del medico e poligrafo János Zsámboki (Nagyszombat, od. Trnava, 1531 - Vienna 1584). Studiò a Wittenberg, Ingolstadt, Strasburgo, Parigi e Padova (1553-57), poi fu storiografo ufficiale, [...] e bibliotecario alla corte viennese. Figura eminente dell'umanesimo ungherese (ma fu probabilmente di nazionalità slovacca), collezionista di codici latini e greci, in rapporto con l'ambiente italiano (fu amico di Fulvio Orsini, di Pier Vettori e di ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...