Costituzione emessa nel 426 a Ravenna dall’imperatore romano d’Occidente Valentiniano III e diretta a disciplinare in giudizio le modalità con cui le parti, al fine di vincere la lite, potevano richiamare [...] libero convincimento del giudice in casi del tutto residuali rappresentano la prova evidente della crisi della scienza giuridica di quel tempo. La leggedellecitazioni si rivelò di grande utilità pratica, tanto che la sua abrogazione non avvenne ...
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Giurista romano (sec. 3º d. C.). Si conoscono di P. ottantasei opere (in 319 libri), oltre le note a opere altrui. Fra le maggiori sono i commenti ad Edictum e ad Sabinum. Grande fu la fama che godette [...] presso i contemporanei e i posteri: fu uno dei cinque giuristi indicati nella cosiddetta leggedellecitazioni di Teodosio II e Valentiniano III, alle cui opinioni i giudici dovevano attenersi nel decidere; e nell'Occidente postclassico fu uno degli ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] di Teodosio II e Valentiniano III che va sotto il nome di leggedellecitazioni (➔ citazione) con la quale si attribuiva valore legislativo alle opere di cinque giuristi dell’Impero: Gaio, Ulpiano, Paolo, Papiniano e Modestino. I nuovi elementi che ...
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Giurista romano del sec. 2º d. C., vissuto fra l'età di Adriano e quella di Commodo. Nulla sappiamo della sua vita; non conosciamo neppure il suo nome completo, perché Gaius è semplicemente il prenome. [...] un compilatore felice, benché non originale, le sue doti d'espositore gli valsero d'essere incluso da Teodosio II tra i cinque giureconsulti dellaleggedellecitazioni e d'essere ampiamente utilizzato da Giustiniano nelle Istituzioni e nel Digesto. ...
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. È il nome specifico delle compilazioni di leggi, ovvero di consuetudini. Si trovano di codeste compilazioni presso tutti i popoli che hanno raggiunto un grado determinato di evoluzione, per quanto appartenenti [...] , e il discepolo di questo Modestino) insieme con Gaio dell'epoca degli Antonini. Non pare dubitabile che con le leggidellecitazioni non s'intendesse tanto di regolare di autorità l'uso dellecitazioni, quanto di ordinare d'ufficio una specie di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le fonti del diritto
Antonio Banfi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nello studio del diritto si usa distinguere fra fonti di cognizione [...] , rendono necessario procedere ad una regolamentazione nell’uso del materiale giurisprudenziale: ciò avviene con la cosiddetta leggedellecitazioni, emanata nel 426 da Valentiniano III e Teodosio II. Essa dispone che ad essere vincolanti sono ...
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Giurista romano (sec. 3º d. C.). Discepolo di Ulpiano, scrisse dopo la morte di Caracalla, chiudendo l'epoca della giurisprudenza classica. Le sue opere sono elementari manuali per l'insegnamento e per [...] supporre o che questa fosse la lingua materna di M. o che l'opera fosse destinata alle popolazioni orientali, o, infine, che si tratti di compilazione del periodo postclassico. M. è uno dei cinque giureconsulti indicati nella leggedellecitazioni. ...
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Giurista romano (m. 228). Praefectus praetorio assieme a Paolo, è uno dei cinque giuristi indicati dalla cosiddetta leggedellecitazioni (426) di Teodosio II e Valentiniano III, come coloro alle cui dottrine [...] a Paolo, lo superò nella chiarezza e nella semplicità dello stile; nessun campo del diritto fu lasciato da lui cui 3 de officio consulis, 10 de officio proconsulis, e commenti di leggi di cui 4 ad legem Actiam Sentiam, 20 ad legem Iuliam et Papiam ...
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Opera («Sentenze di Paolo») della giurisprudenza postclassica romana, che un tempo si riteneva ispirata ad altra precedente del giurista classico Paolo Giulio, ma che oggi si fa per lo più risalire, almeno [...] imperiale ne sancì la piena validità, autorizzandone la citazione in giudizio: in tal senso si espressero, per esempio, sia Costantino, in una costituzione del 327, sia Valentiniano III, circa un secolo dopo, nella celebre leggedellecitazioni. ...
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Giurista romano (n. metà sec. 2º d. C. - m. 212), oriundo forse della Siria. Discepolo, secondo la tradizione, di Scevola, ebbe fama di giurista principe, dovuta, oltreché alle sue opere (principali, tra [...] che sia stato ucciso per essersi rifiutato di giustificare il fratricidio di Caracalla. La cosiddetta leggedellecitazioni di Teodosio II e Valentiniano III (426) stabilì che P. fosse uno dei cinque sommi giureconsulti dei quali soli si potevano ...
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parsimonia
parsimònia s. f. [dal lat. parsimonia, der. di parcĕre «risparmiare» (supino parsum)]. – La qualità di chi è parco; moderazione, giusta misura nell’uso del denaro o di altri beni, per un senso di doverosa economia o per abituale...
articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando se si tratta di un essere od oggetto...