Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] lingue» (Varchi 2007: 325), con caratteristico approccio per cui «un grammatico deve cominciare secondo l’ordine della Natura a trattare delle lettere, e non può far di meno, se bene ci sono manco note che le sillabe e l’orazioni» (Varchi 1841: 321 ...
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GIUSSANI, Carlo
Michele Coccia
Nacque a Milano il 6 nov. 1840 da Giovanni e da Angela Carrera. Compiuti i primi studi a Milano presso il liceo ginnasio S. Alessandro (poi Beccaria), prese parte come [...] univ., II versamento, I serie, b. 70; Ibid., Istruz. Sup., b. 57, f. 8; R. Accademia scientifico-letteraria. Facoltà di lettere e filosofia in Milano, Programmi e orari per l'anno scolastico 1888-89, Milano 1889; Necr. in La Perseveranza, 22 apr ...
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Letterato (Asciano, Siena, forse 1492 - Roma 1556). Autore di opere di critica, di storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche di liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti [...] eleganti orazioni politiche (in parte inedite) e le numerosissime lettere (raccolte in gran parte in un volume che ebbe 18 un saggio d'applicazione soltanto nella 1a ed. delle Lettere (1547). Nelle polemiche sulla fiorentinità o italianità della ...
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Poeta e grammatico (n. in Inghilterra 1180 circa - m. dopo il 1258). Studiò a Oxford e quindi, dopo il 1195 circa, a Parigi, dove fu alunno di Alano di Lilla; dal 1229 al 1231 insegnò a Tolosa, poi a Parigi [...] a un trattatello retorico in versi, Poetria, guida alla compilazione di opere di poesia e di prosa, in particolare lettere, in cui è dato speciale risalto alle clausole ritmiche (cursus) e alle figure retoriche. Sembra anche certa l'attribuzione ...
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Lingua e lingue
Luisa Mattia
Le parole dei bambini
Tutti i bambini imparano a comunicare. Molto rapidamente arrivano a capire e a usare il linguaggio del proprio gruppo sociale attraverso diverse fasi [...] dai Fenici. E allora… fecero uno scambio. Adottarono i segni che indicavano in fenicio i suoni aspirati e li trasformarono nelle lettere che corrispondevano alle vocali! Agli inizi del 1° millennio a.C. l'alfabeto fenicio si diffuse per tutta l'area ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] autografa del 22 luglio 1825; il tipo io ero è molto raro, ma i pochi esempi sono concentrati proprio nelle lettere, in particolare in quelle indirizzate ai familiari (Ricci 2003: 103-104).
La formazione del classicista, maturata da autodidatta con l ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] della parrocchia, io ti prego di salire sul monte de’ pini che serba tante dolci e funeste mie rimembranze (Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis, II, p. 100)
(43) Era un ragazzo della seconda, che venendo a scuola per via Dora Grossa e vedendo ...
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LUZZATTO, Samuel David (acronimo ebraico ShaDaL)
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Trieste il 22 ag. 1800 da Ezechia e Miriam Regina Lolli Cormons. Figlio di un modesto artigiano (il padre era emigrato [...] libri di Geremia, Ezechiele, Giobbe e sui Proverbi (tutti postumi). Dai suoi studi di argomento biblico, oltre che in svariate lettere, emerge una visione dell'ebraismo legata alla tradizione e in particolare a Rashi. La fedeltà alla tradizione, pur ...
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CASTAGNA, Niccola
Ciro Cuciniello
Nacque a Città Sant'Angelo (Pescara) il 21 ott. 1823 da Michelangelo e da Raffaela Della Cananea.
Il padre Michelangelo (nato a Città Sant'Angelo il 21 febbr. 1783 [...] Pasquale a Ortona alla scuola del teologo D. Puglisi, poi al liceo dell'Aquila, e infine all'università di Napoli, dove si laureò in lettere e filosofia e poi in giurisprudenza. Ebbe tra i maestri G. Di Cesare e B. Puoti, e fu amico di C. Poerio, M ...
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Segno grafico del primo alfabeto in uso nei paesi nordici (dalla penisola scandinava fino alle coste baltiche della Germania e alle zone occupate dagli Anglosassoni), dal periodo che viene appunto definito [...] Petroasa).
Due sono le serie di segni runici documentate. La prima, detta alfabeto runico lungo (o antico), consta di 24 lettere (v. fig.) ed è testimoniata dalle iscrizioni del periodo runico, per lo più brevi, spesso di carattere magico o augurale ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...