. Il tratto di territorio che si estende alla sinistra del corso inferiore del Tigri prima che questo fiume sbocchi nel Golfo Persico e che comprende anche per la maggior parte la pianura dei fiumi che [...] caucasico. Si distingue l'elamico meridionale, la linguadei Khapirti, dall'elamico settentrionale, caspio o cassita forma di foglie, losanghe, farfalle, calici. Parecchi segni sono comuni alla scrittura cuneiforme babilonese, altri sono rovesciati ...
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Indica non la disposizione generica ad ammalare, bensì una forma particolarmente diffusa della disposizione (v.), precisata dall'aggiunta d'un qualificativo, indicante la speciale capacità reattiva dell'organismo [...] linfatica, artritica ed essudativa, sia dal punto di vista deisegni con cui esse si rendono manifeste, sia dal punto di delle mucose sono sempre più lievi: desquamazione della lingua, lingua geografica, catarro nasale e congiuntivale (transitorio). ...
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Demografia e geografia economica. Storia. Bibliografia. Letteratura. Bibliografia. Cinema. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Isabelle Dumont. – Stato dell’Europa settentrionale. L’incremento [...] teadis ussisõnu (2007, L’uomo che sapeva la linguadei serpenti) di Andrus Kivirähk, che tratta in stile (n. 1957) sono l’esempio, con i loro film, del caleidoscopio di segni che l’E. sta producendo, ancora una volta a cavallo tra il passato e ...
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. Nell'Asia occidentale, specialmente nella Babilonia e nell'Assiria, fu usata, a partire da un'età non precisabile, e fino al primo secolo dell'era volgare, una specie di scrittura che chiamiamo cuneiforme. [...] lontanissima, occupò la Babilonia e scrisse la propria lingua agglutinante con segni i quali rappresentavano parole in qualche caso, e compilazioni attestano che, dopo lo studio materiale deisegni, l'alunno procedeva ad apprendere la loro pronunzia ...
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Nome di territorio e di popolo che appaiono nei documenti cuneiformi e nella Bibbia.
La voce Kaldu (Kaldi, Kalda), secondo Fr. Delitzsch, doveva originariamente suonare Kashdu e alla lettera significare [...] antico idioma scritto in segni cuneiformi, e studiato dai Babilonesi anche dopo la sua estinzione? Questo anche è ammissibile. Neppure potremmo escludere una terza interpretazione: che lo scrittore biblico con linguadei Kasdīm accennasse a qualche ...
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Vasta regione costiera dell'Anatolia occidentale, limitata a N. dal Grande Meandro che la divide dalla Lidia e a S. dal fiume Dalaman, l'antico Indo, che la separa dalla Licia. Montuosa e assai elevata [...] altipiano circondato da monti antichi, nel quale la valle dell'Akçay segna l'unico passaggio. È in gran parte deserto o cespuglioso; e incerta. Tuttavia una conformità perfetta con la linguadei Lici, confinanti con i Carî verso SE., apparisce ...
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Visse fra gli ultimi decennî del sec. IV a. C. e la metà circa del III: durante il massimo splendore della poesia e della cultura alessandrine. Di nobile famiglia (da lui stesso celebrata in un epicedio [...] e da Cicerone fu tradotta col titolo Prognostica: cioè tratta deisegni del tempo, in notevole coincidenza con lo scritto in prosa a . Il pregio sta tutto nella perfezione formale, della lingua e del verso: imitazione omerico-esiodea secondo il più ...
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- Quinta lettera dell'alfabeto romano, in cui occupa lo stesso posto che questo simbolo occupava nell'alfabeto fenicio; in questo, però, e negli alfabeti semitici da esso derivati, non indicava la vocale, [...] basso (???). I Greci, adattando alla loro lingua i segni fenici, volsero per primi il segno ??? a indicare la vocale e, lo il giovedì.
Matematica. - Si denota con e la base del sistema dei logaritmi neperiani (v. logaritmi), con E (x) la parte intera ...
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Scrittore enciclopedico romano del sec. I d. C. Della patria, della famiglia, della vita di C. non si sa nulla. Dal fatto che il nome Cornelius Celsus ricorre spesso in iscrizioni della Gallia Narbonese, [...] norme per mantenere la salute (libro I); prosegue dicendo deisegni o sintomi, secondo Ippocrate (libro II); delle malattie di appellativo di medicorum Cicero, sebbene lo stile e la lingua di lui più che l'armoniosa abbondanza ciceroniana ricordino la ...
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. I suoni avulsivi (così chiamati da Raoul de La Grasserie) sono detti dai linguisti inglesi clicks, dai Tedeschi schnalze o Schnalzlaute, dai Francesi cliquements, ecc.; sono suoni consonantici prodotti [...] XXV, p. 775), il Sandawe nella regione dei grandi laghi (v., XXX, p. 631) e la linguadei wa-Nege, probabilmente affine al Sandawe, nonché infine, il Cafro, lingua bantu (v., VIII, p. 266). Le lingue di cui sopra, eccetto il Cafro, appartengono alla ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
semiologia
semiologìa (meno com. semeiologìa) s. f. [comp. del gr. σημεῖον «segno» e -logia]. – In senso proprio e generico, studio dei segni. Con accezioni specifiche: 1. Scienza dei segni (linguistici e non linguistici), sinon. di semiotica....