COMPARETTI, Domenico
Guiovanni Pugliese Carratelli
Nato a Roma il 7 luglio del 1835 (secondo altre fonti il 27 giugno) da Agostino e da Barbara De Andrei, fu dapprima docile ai desideri della famiglia [...] di R. Lambruschini, difensore della biblica monogenesi del linguaggio), ha mostrato come soltanto l'indagine storica possa eliminare 13 ag. 1863), e ancor più quelle successive alla non formale separazione - a soffrire più profondamente e più a lungo ...
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FOLENGO, Teofilo
Angela Piscini
Al secolo Girolamo, nacque l'8 nov. 1491 a Mantova, in contrada Monticellì Bianchi, nella casa che la madre Paola Ghisi, di ricca stirpe mercantile, aveva portato in [...] gli uni agli altri perché per il F. ormai generi, stili e linguaggi non sono più gerarchicamente ordinabili. Il Caos è infatti un'opera di grande audacia formale, mescola prosa e poesia, Petrarca e Dante. E un testo fondamentalmente visionario ...
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BANDELLO, Matteo
Natalino Sapegno
Nacque nel 1485 a Castelnuovo Scrivia, in territorio a quei tempi lombardo, da famiglia nobile e antica.
È possibile che i suoi avi avessero, sotto Ottone I, titolo [...] il processo di stilizzazione della materia e del linguaggio, nel senso del petrarchismo bembesco, e alquanto dell'espressione, che respinge ogni ambizione di architettura e decoro formale, e anche di riposata e sottile analisi psicologica, e ...
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DALL'ONGARO, Francesco
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Mansuè di Oderzo (Treviso) il 19 giugno 1808 da Sante e da Elisabetta Fantin, piccoli dettaglianti originari della zona di Pordenone. Aveva già scritto [...] dalla sua maniera.
La retorica e certa pesantezza di linguaggio, conseguenti tra l'altro al disinteresse per ogni tentativo di , quasi programmatica, essendogli estranea ogni cura di ricerca formale. Non è dei resto senza conseguenze il fatto che ...
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CORAZZINI, Sergio
Paolo Petroni
Nonostante si trovi spesso indicato come anno di nascita il 1887, i documenti confermano che il C. venne alla luce in una casa della vecchia Roma, al n. 17 di via in [...] anno dopo, scritta in versi liberi. La strada della sperimentazione formale e linguistica è aperta sin dall'inizio e non, come dodici poesie intitolate Le aureole. Per Iacomuzzi, "il linguaggio si va impoverendo e fissando insieme", ma è una povertà ...
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CIELO d'Alcamo
Niccolò Mineo
La prima notizia di un poeta di nome "Cielo" proviene dall'umanista Angelo Colocci, che, non sappiamo' in base a quali testimonianze, a lui assegna la paternità del famoso [...] dal testo, anche quelli di ordine linguistico e stilistico-formale, per riferirli immediatamente all'autore. La stessa testimonianza " del v. 39) che vogliono impreziosire il loro linguaggio col ricorso a moduli propri dei codici assunti dalle classi ...
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Fantascienza
Darko Suvin
Introduzione
La diffusione della fantascienza è nettamente cresciuta in alcune delle principali nazioni industriali negli ultimi 100-125 anni, anche se con alti e bassi locali [...] generi non realistici: la principale tecnica formale della fantascienza, che deriva dall'atteggiamento . K., The language of the night, New York 1979 (tr. it.: Il linguaggio della notte, Roma 1986).
Lem, S., Fantastyka i futurologia, 2 voll., Kraków ...
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GIOVANNI Fiorentino (da Firenze)
Franco Pignatti
A un ser Giovanni è ascritta una raccolta di novelle, conservata adespota e anepigrafa dai manoscritti, e attribuita sulla base di un sonetto, forse apocrifo [...] e nel carattere di scuola, rivelano l'elaborazione di un linguaggio più complesso e studiato, e l'apertura a esperienze poetiche una strumentazione limitata e talvolta una trascuratezza formale (ripetitività di strutture metriche, rime identiche ...
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DENORES (de Nores), Giason
Giorgio Patrizi
Nacque a Nicosia attorno al 1530, da Pietro, di potente e nobile famiglia probabilmente originaria della Normandia.
Nell'isola di Cipro possedeva terre e ricchezze; [...] L. Castelvetro (1570); proponendo una chiave tutta tecnico-formale per la lettura del testo aristotelico, si comincia ad filosofi morali e civili", perché mette in scena caratteri e linguaggi non pertinenti alla condizione sociale dei pastori (p. 42). ...
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Nacque a Giugliano in Campania nel 1566, come risulta dal Libro I dei battezzati della parrocchia di S. Nicola in cui è riportata la data del 15 febbraio di quell'anno, sebbene Benedetto Croce ne collochi [...] . In casi come questo la rilevazione oggettivistica del linguaggio popolare può servire come semplice fondamento od occasione al di originale creatore artistico attraverso la rielaborazione formale.
Alcune fra queste fiabe sono universalmente ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...