Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] a lungo ritenuto a isocronia sillabica, è caratterizzato diversamente a seconda della varietà (per es., alcune varietà meridionali presentano caratteristiche ritmiche più vicine a quelle delle lingue isoaccentuali; Trumper, Romito & Maddalon 1991 ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] preliminari al Lexicon Tetraglotton (1660) di un altro inglese, James Howell, viaggiatore per tutta l’Europa occidentale e meridionale, l’italiano è definito «il ramo principale (topbranch) o la figlia maggiore del latino» che «rassomiglia alla madre ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] o habeo ad [o de] + infinito): oltre al caso del sardo (cfr. § 2) si possono citare le forme diffuse nei dialetti meridionali, ma anche nel toscano popolare, come ho a scrivere, aggiu a fare, ecc., che costituiscono il tipo di futuro più diffuso.
Da ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] e il Duecento), pp. 271-324.
De Blasi, Nicola (1982), Tra scritto e parlato. Venti lettere mercantili meridionali e toscane del primo Quattrocento, Napoli, Liguori.
Matt, Luigi (2005), Teoria e prassi dell’epistolografia italiana tra Cinquecento ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] le tombe a tumulo) risalente al 5° millennio a. C., da collocarsi nella sua fase più arcaica nelle steppe meridionali dell'Ucraina, è stata proposta da Gamkrelidze e Ivanov (1980) una nuova teoria che si armonizza sotto numerosi aspetti con ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] rispettivamente a nord e a sud del fiume Shkumbni. Gruppi di Albanesi parlanti varietà di tipo tosco giunsero nell’Italia meridionale a più riprese a partire dalla metà del 15° secolo. Le zone di maggiore immigrazione furono la Calabria (1448: arrivo ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] la va, sciora Lüisa, co sto temp?», «Cossa t’han faa, poer Friend, cossa t’han faa, di’ sü!»), i meridionalismi di Matilde Serao (quartino o quartierino «appartamento»; stare con funzione ausiliare al posto di essere; l’avverbio assai posposto all ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] ridotto a -s- (mensem > mese), perlomeno nella pronuncia meno controllata;
(c) a partire dal II secolo, a Roma, nell’Italia centro-meridionale e in Africa si confondono nei testi scritti le grafie di + vocale, i + vocale e ge, gi (si trova, per es ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] : 141)
Come osserva Migliorini (1990: 17), «la lingua parlata “di tinta scritta” è […] la norma, specie nell’Italia Settentrionale e Meridionale, in cui […] la lingua si apprende in minor parte per la via degli orecchi e in maggior parte per la via ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] «soltanto»; per i toscani il tipo noi si va per «noi andiamo» e noi ci s’ha per «noi abbiamo»; per i meridionali la posposizione del possessivo del tipo il libro mio «il mio libro». Permangono a lungo nella mente dei parlanti i ➔ geosinonimi riferiti ...
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meridionale
agg. [dal lat. tardo meridionalis, der. di meridies (v. meriggio), sul modello di septentrionalis]. – 1. a. Che si trova a mezzogiorno, cioè a sud, sia assolutamente (cioè a sud dell’equatore, ma in questo senso si dice più spesso...
meridionalismo
s. m. [der. di meridionale]. – 1. Vocabolo, locuzione, costruzione sintattica e sim. peculiare dei dialetti parlati nelle regioni meridionali d’Italia, spec. in quanto siano penetrati nella lingua nazionale o nell’uso d’altre...