Bartolomeo, Anglico
Filosofo francescano (13° sec.). Fu a Oxford, a Parigi (verso il 1220), a Magdeburgo (dal 1230); scrisse (1240 ca.) il trattato enciclopedico De proprietatibus rerum, in 19 libri, [...] ’, l’opera è di carattere erudito e libresco, e le ‘proprietà’ delle cose sono considerate al limite tra il sensibile e il metafisico e il soprannaturale (dell’opera esiste un volgarizzamento trecentesco in dialetto mantovano del notaio V. Belcazer). ...
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Poeta ed economista (Vignola 1736 - Reggio nell'Emilia 1783), chiamato da Francesco III a coprire la cattedra di economia civile nella rinnovata università di Modena (1772). Risentì l'influenza dei fisiocratici [...] religiosi, filosofici, sociali, in relazione alla poesia arcadica. Tra le sue opere: Versi sciolti (1762); Epistola ... sopra lo stato presente delle scienze e delle arti in Italia (1767); Saggio metafisico sopra l'entusiasmo nelle belle arti (1769). ...
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musica, filosofia della Grandi teorizzazioni hanno scandito la filosofia della m.: quelle di Pitagora (l’armonia musicale come espressione della più generale armonia del cosmo), di Platone (ancora una [...] Una tradizione di pensiero che mette in discussione il consueto primato della visione e del ϑεωρέιν. La superiorità estetico-metafisica del suono riesce a trasmettere al comparto filosofico un nuovo impulso; la musica diventa essa stessa una forma di ...
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angoscia
Termine che in campo psicologico designa uno stato doloroso di ansietà. Dopo una lunga elaborazione nel campo della religione e della teologia gnostica, ebraica e cristiana, a partire soprattutto [...] ma ha conservato sempre la caratteristica di essere un concetto filosofico fortemente legato alla dimensione psicologica e a uno sfondo metafisico e teologico.
Gli antecedenti
L’a. è un tema che non è sconosciuto alla filosofia antica: nel De rerum ...
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Origine delle specie, L' (On the origin of species)
Origine delle specie, L’
(On the origin of species) Opera (1859) di Ch.R. Darwin. Sulla scorta delle numerosissime osservazioni ed esperienze, anche [...] una volta per tutte all’atto stesso della creazione – secondo un paradigma in cui convergevano istanze teologiche e metafisico-naturali –, Darwin rinnovava al tempo stesso l’evoluzionismo di Lamarck, che si risolveva nel necessario adeguamento all ...
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Naturalista inglese (Londra 1713 - Bruxelles 1781). Di famiglia cattolica, fu ordinato sacerdote nel 1738. Fu, primo prete cattolico, membro della Royal Society, e presidente dell'Accademia imperiale di [...] osservazioni. Sostenitore dell'epigenesi, egli ritenne, sulla base di ripetute esperienze e osservazioni e in un contesto metafisico improntato a un vitalismo che richiama la scuola neoplatonica di Cambridge e in cui sono presenti motivi leibniziani ...
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TOZZI, Mario
Virgilio Guzzi
Pittore, nato a Fossombrone (Urbino), il 30 ottobre 1895. Allievo dell'Accademia di belle arti di Bologna, conseguì il premio del Ministero della pubblica istruzione. Volontario [...] denunciò a lungo la sovrapposizione dell'intellettualismo cubista (derivazioni da Picasso, Braque) e dell'immaginismo cosiddetto metafisico (De Chirico, De Pisis); del gusto della vita meccanica, inanimata, simbolistica, a un certo vagheggiamento di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Premio Nobel per la letteratura nel 1987, Iosif Brodskij è forse l’ultimo erede della [...] di fronte al senso dell’eternità.
Incontri
Nel corso degli anni, la sua tensione lirica si fa via via più metafisica, secondo quel progetto avviato già nel 1963 con la Grande elegia per John Donne (Bolshaja elegija Dzonu Donnu), incentrata sulla ...
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valori, filosofia dei
Indirizzo di pensiero che ha avuto particolare importanza nella prima metà del Novecento e alla cui nascita e diffusione contribuirono: la reazione al materialismo positivistico [...] distinta da una più generale concezione del v. in senso metafisico e religioso, di cui si usa ritrovare la presenza già attraverso la scoperta nietzschiana del carattere nichilistico della metafisica e delle sue categorie quali frutto della volontà ...
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Filosofo (Grass Valley, California, 1855 - Boston 1916). Dopo aver studiato negli USA e in Germania (tra gli altri con H. Lotze), fu (dal 1882) professore alla Harvard University. Preoccupazione dominante [...] voll., 1900-01; trad. it., 4 voll., 1913-16), si afferma già pienamente la tendenza di R. a trasferire sul piano metafisico i contrasti prima colti a livello etico e sociale. R. diviene così il massimo esponente, in ambito statunitense, di una forma ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi m.; principî m.; che poi la vita sia...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.