La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] in modo sporadico (Vitale 2002: 161-162).
Le limitate aperture che Boccaccio mostra verso i tipi argentei si concentrano nella morfologia verbale, come il congiuntivo di dare e stare, che ha ancora e tonica come nel più antico fiorentino (dea, stea ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] e ci dò il libro / vedo Gianni e le dò il libro / vedo Gianni e je do er libbro. Nella morfologia derivazionale, è una variabile diatopica la suffissazione in -aio (standard e settentrionale) contro -aro dell’➔Italia mediana: benzinaio / benzinaro ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] )
Ancora più frequente è l’uso del participio passato, che segnala anche il genere, oltre al numero, infittendo la trama morfologica del testo e, in certi casi, eliminando l’ambiguità del riferimento: «ma non è l’orbe lunare una delle celesti sfere ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] si ha l’impressione che il tasso di variazione sia relativamente poco elevato e si vada, soprattutto in morfologia, verso una certa standardizzazione» (Barbato 2001: 539).
Anche nella poesia si possono registrare tentativi programmatici di instaurare ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] es., il nesso ‹ns› in instituto), né la fonetica (per es., il tipo scuopre / cuopre costante in prosa), né la morfologia (per es., il pronome personale eglino «essi», la desinenza dell’imperfetto indicativo io era, il condizionale saria, ecc.) o la ...
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Si definiscono dialettismi (o dialettalismi) parole (ma anche locuzioni, forme e costrutti) di origine dialettale inseriti in contesti di italiano. I dialettismi più numerosi (e più studiati) riguardano [...] .
Come si è detto all’inizio, infatti, i dialettismi sono stati per lo più adattati sul piano fono-morfologico e quindi risultano riconoscibili solo nel caso dei mancati adattamenti (quasi tutti di datazione piuttosto recente), come il piemontese ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] spento
fama ti disse,
a darti sepoltura non mossi?
(Verdi, Il trovatore).
Quasi tutto, insomma, dal lessico alla morfologia alla sintassi, sembra allontanare la lingua dei libretti (ancor più rispetto agli altri generi poetici coevi) da quella della ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] , ovvero sul significato, che ne è all’origine. Un toponimo può dipendere da un elemento del paesaggio (piante, morfologia del terreno, cambiamenti del corso di fiumi, ecc.), un elemento connesso con fatti di antropizzazione e di colonizzazione ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] fumano?); da una frase soggettiva (che tu fumi ti fa male alla salute). Può anche essere sottinteso, rivelato dalla morfologia del verbo (fumi?).
L’argomento oggetto è espresso da un costituente nominale (hanno interrotto la trasmissione) o da un ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] la diffusione di ➔ italianismi vestimentari oltre confine (da dolce vita a ballerina a capri pants).
Nell’ambito della morfologia si manifesta un alto livello di libertà. Esso si riscontra nel metaplasma di genere delle forme con suffissi alterativi ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....