Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] trasse solo le implicazioni teologiche, era destinato a segnare il pensiero moderno e gli sviluppi della filosofia tedesca. La fede come essere di , ma anche di fronte agli sviluppi del movimento riformatore di cui egli, scomunicato e bandito, ...
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DE MARINIS, Errico
Pietro Laveglia
Nacque a Cava dei Tirreni (Salerno) il 12 ott. 1863 da Luigi e da Filomena Stendardo. Compì i primi studi nella città natale iscrivendosi poi ai corsi universitari [...] in Primo Maggio, 29 marzo 1891; Ilcarattere del sapere moderno, in L'Emancipazione sociale, 11giugno 1893). La polemica per sé piuttosto deboli" (cfr. R. Michels, Storia critica del movimento socialista in Italia, II, Roma 1979, pp. 576 s.). Uscito ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Luigi Galvani
Marco Bresadola
Luigi Galvani fu uno dei massimi esponenti della filosofia sperimentale del Settecento, autore di ricerche fondamentali nel campo delle scienze della vita e in particolare [...] visione meccanicistica dei fenomeni vitali, secondo cui il movimento e la sensazione erano funzioni dipendenti dall’azione filosofica, diretta da M.F. Sciacca, parte quinta, Il pensiero moderno: prima metà del secolo 19°, 21° vol., Milano 1971, pp ...
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PELACANI, Biagio
Graziella Federici Vescovini
PELACANI, Biagio (Blasius de Pelacanis de Parma). – Nacque, in data incerta tra il 1350 e il 1354, a Costamezzana (attualmente Noceto), nei pressi di Parma.
Nulla [...] la propagazione della luce o la velocità del movimento dei corpi, e si applicò a risolverne i , pp. 240-252; B. P. da Parma, Quaestiones de anima. Alle origini del libertinismo moderno, a cura di V. Sorge, Napoli 1995 (trad. delle questioni, I, 8; II, ...
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BILLIA, Lorenzo Michelangelo
Francesco Traniello
Nato a Cuneo il 1º dic. 1860 da Giandomenico, farmacista, e da Marianna Fiacchetti, era nipote del consigliere di stato Michelangelo Tonello; al liceo [...] . fu pure in rapporto con R. Stuart, al cui movimento per le associazioni costituzionali diede il proprio appoggio, e guardò di avere infine trascurato o sottovalutato gli apporti dell'idealismo moderno, da Cartesio al Gerdil. Il lavoro del B. ebbe ...
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FAZIO-ALLMAYER, Vito
Francesco M. Biscione
Nacque a Palermo il 21 nov. 1885 da Giuseppe Emanuele Fazio (originario di Alcamo, già ufficiale garibaldino, conservatore del Museo nazionale di Palermo) [...] meno consapevoli precursori - e alcuni topoi del pensiero moderno. Il primo rilevante contributo teorico fu dunque Materia concetto, che ha il compito di rendere il reale nel suo movimento, nei suoi contrasti e nella sua varietà sempre più pensabile ...
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Rinascimento, cultura del
Massimo L. Salvadori
La riscoperta del mondo classico e l’affermazione degli intellettuali
Con questo termine è indicato il periodo di ‘rinascita’ conosciuto dall’Italia e [...] del periodo che pose fine al Medioevo e diede inizio all’Età moderna. Il Rinascimento è strettamente associato con l’Umanesimo, per il posto , ma andò assumendo i tratti di un movimento europeo, estendendosi dall’Italia in Francia, Germania ...
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CHIAPPELLI, Alessandro
Carlo Coen
Nacque a Pistoia il 20 nov. 1857 da Francesco, medico, e da Clementina Sozzifanti, di nobile e antica famiglia. La sua vasta e multiforme cultura trovò uno dei suoi [...] sentimento fondamentale e ineliminabile dello spirito umano, è una costante del pensiero del C. e il suo giudizio sul movimentomodernista è un suo diretto riflesso.
Negli anni successivi, fino alla guerra, il C. produsse una serie di scritti intorno ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] J. Burckhardt) avevano dato dell'umanesimo come movimento di rifiuto dei valori trascendenti e come riscossa G. trova in Vico un motivo di critica della concezione moderna della razionalità che era ampiamente diffuso nella generazione della crisi ...
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DE DOMINICIS, Saverio Francesco
Franco Cambi
Nato a Buonalbergo (Benevento) il 22 marzo 1845 da Vincenzo e Nicoletta Marinari, seguì gli studi liceali nel capoluogo e nel 1864 si iscrisse, come allievo [...] colto la funzione centrale assunta dalla scienza nel mondo moderno, di averla separata dalla metafisica e di averne reclamato impegno educativo e civile portò il D. a sostenere un movimento d'opinione che prese il nome di Partito nazionale della ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...