ARRAPKHA
G. Castellino
Città dell'alta Mesopotamia identificata, da Scheil e Albright, con l'odierna Kirkūk sul fiume Adhem.
La menzione più antica della città risale ai tempi di Hammurapi (Cuneif. [...] Assiria essa dipendeva dalla Babilonia. Verso la metà del II millennio (secondo là datazione fornita da lettera e sigillo di nuovo sotto Ashshur-dān III (781-754). Sotto NabucodonosorII fece parte del regno neobabilonese e Neriglissar vi riportò la ...
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BARSIPPA (o Borsippa)
G. Furlani
Città sumerica e poi babilonese, sulle sponde di un canale che si staccava, a S della città di Babilonia, dall'Eufrate e ad O di un grande lago. Le sue rovine portano [...] oggi il nome di Birs Nimrud. B. era unita a Babilonia dalla grande strada processionale. Le sue mura, restaurate da Nabopolassar e NabucodonosorII (604-562 a. C.), erano circondate da un fossato (khirītu), che, a sua volta, aveva la sponda coperta e ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] straniera, che si concluse quando, oppressi dal faraone Ramesse II (circa 1279-1212 a. C.), essi furono liberati dal 722 a.C.). Nel 586 a.C. il re babilonese Nabucodonosor occupò e distrusse Gerusalemme, deportando la popolazione in Babilonia. Nell’ ...
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. Era l'oggetto più sacro e uno dei più antichi della religione israelitica.
I. Nome. - Il sostantivo ebraico 'ārōn è usato nella Bibbia per designare un'"arca" o "cassa" profana, destinata o a custodire [...] di oggetto ancora esistente. Molti quindi stimano che andasse perduta nel 586 a. C., quando Nabucodonosor prese e distrusse Gerusallemme e il Tempio (cfr. l'apocrifo II [IV] Esdra, X, 22); tuttavia non è improbabile che l'Arca si perdesse anche prima ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] tale riduzione non deve scostarsi molto da quella del biblico Nabucodonosor (600 a. C.).
4. Misura dell'anno, luna. Altri continuatori di Tolomeo troviamo, fra la metà del sec. II e la caduta di Alessandria nel 641 d. C.: menzioneremo Teone ...
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. La grandiosa espansione del popolo arabo fuori dei suoi confini originarî ha fatto sì che la storia degli Arabi abbia un'estensione immensamente più vasta che non la storia dell'Arabia precisamente come [...] passo biblico (così la sconfitta dei Qēdār per opera di Nabucodonosor Geremia, XLIX, 28); ma più spesso si fa menzione balcanica sotto la guida dei suoi grandi sovrani Murād II, Maometto II, Bāyazīd II. Selīm I, figlio e successore di Bāyezīd, si ...
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Duplice è il significato di questi due termini, che da una parte hanno indicato e indicano semplicemente una suddivisione delle forze armate di un paese, e dall'altra, più largamente, ordini e classi sociali [...] La cavalleria compare negli eserciti babilonesi al tempo del re Nabucodonosor I (seconda metà del sec. XII a. C.), di cavalieri iranici portò nella Russia i Sarmati, che occuparono nel I e II sec. a. C. il paese già tenuto dagli Sciti. Essi avevano ...
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URBANISTICA (XXXIV, p. 768; App. III, 11, p. 1037)
Sergio Rinaldi Tufi
Gabriele Scimemi
Urbanistica antica. - I primi insediamenti stabili di una certa consistenza si costituiscono durante il periodo [...] con Ziqqurat e tempio di Marduk, palazzo di Nabucodonosor, tempio di Istar.
Tracce antichissime di planimetria regolare fra edilizia pubblica e privata (ce ne informa Aristotele, Pol., II, 1267 b seg.). Dal punto di vista tecnico, sembra abbia ...
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TEMPIO (lat. templum)
Plinio FRACCARO
Giovanni PATRONI
Alfred SALMONY
Giuseppe RICCIOTTI
Antichità classica. - Prima di trattare dei concetti espressi da questa parola latina, accenniamo brevemente [...] cominciato alla metà del sec. I d. C. ma finito nel II, minore e di lavoro meno delicato, ma di assai miglior conservazione, e distrutto alla presa di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor. Tornati gli Ebrei dall'esilio babilonese in patria, ...
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GIARDINO (dal fr. jardin, pronunciato anticamente giardin, di origine franca; sp. jardín; ted. Garten; ingl. garden)
Giuseppe LUGLI
Ernst KUHNEL
Luigi PICCINATO
Giuseppe LEPRI
Giovanni Vacca
Oriente. [...] di Sargon a Khorsābād e in quello presunto di Nabucodonosor non hanno fornito molti elementi per la ricostruzione di La Venaria Reale è opera di Amedeo Castellamonte per ordine di Carlo Emanuele II e fu rifatta in parte da F. Jurara e da B. Alfieri. ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...