Filosofa e studiosa di teoria della politica (Hannover 1906 - New York 1975). Allieva di E. Husserl, K. Jaspers e M. Heidegger, fu costretta a emigrare per motivi razziali dapprima in Francia, poi negli [...] 1964), ha sollevato il problema delle responsabilità dei capi delle comunità ebraiche nell'aver agevolato la politica di sterminio nazista. Si ricordano inoltre On revolution (1963, trad. it. 1983) e la raccolta di saggi apparsa in Italia (1985) con ...
Leggi Tutto
Tipo di organizzazioni paramilitari («milizia patria»), costituitesi in Austria nel primo dopoguerra per la difesa dei territori della Carinzia e della Stiria meridionali dalle rivendicazioni delle minoranze [...] avvicinò ai cristiano-sociali, ma tale politica condusse alla scissione (1932): un’ala (W. Pfriemer) si dichiarò apertamente nazista; l’ala di Starhemberg ebbe invece incarichi di governo nel fronte patriottico. Furono sciolte dal cancelliere K. von ...
Leggi Tutto
Libro-testimonianza pubblicato nel 1987 dall’uomo politico cileno Sergio Bitar Chacra, ministro delle Miniere del governo Allende nel 1973, che nello stesso anno fu confinato – come altri dirigenti e ministri [...] , già utilizzato alla fine del XIX secolo come campo di concentramento per i gruppi nativi, fu costruito su progetto dell'ufficiale nazista W. Rauff un luogo di detenzione – il più australe della storia – in cui tra il 1973 e il 1974 vennero tenuti ...
Leggi Tutto
Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] ’esaltazione dello Stato; in Germania, invece, si legò al concetto di razza e alimentò, in questa veste, l’ideologia nazista. Con la Seconda guerra mondiale questi tipi di nazionalismi caddero in discredito. La versione del nazionalismo fondata sull ...
Leggi Tutto
Politologo (Wuppertal-Elberfeld 1906 - Marburgo 1985), studioso del movimento operaio. Comunista, all'indomani dell'avvento del nazismo dovette abbandonare la carriera giuridica e fu in carcere dal 1937 [...] del movimento operaio, ha svolto ricerche storiche e sociologiche sui problemi della società tedesca nel periodo nazista e nel dopoguerra. Opere principali: Die deutschen Gewerkschaften (1955); Aufstieg und Krise der deutschen Sozialdemokratie (1964 ...
Leggi Tutto
dittatura
Massimo L. Salvadori
Potere tirannico senza controllo
In epoca romana la dittatura era concepita come una funzione con limiti precisi nel tempo e nell'esercizio del potere: il termine dittatura [...] debole di Stalin e di Hitler; questi ultimi riunirono tutti i poteri nelle loro mani e nel partito comunista e nazista, laddove il primo dovette subire le limitazioni derivanti dal fatto che in Italia permanevano forze alleate del fascismo, ma pur ...
Leggi Tutto
Vedi Polonia dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Nella sua storia plurisecolare, la Polonia è stata al centro delle dinamiche geopolitiche e delle contese dei grandi imperi europei. Strate;gicamente [...] di fatto uno stato cuscinetto tra Germania e Russia. Nel 1939, l’invasione della Polonia ad opera della Germania nazista – e la successiva spartizione del paese tra questa e l’Unione Sovietica – scatenò la Seconda guerra mondiale, al termine ...
Leggi Tutto
Simboli politici
David I. Kertzer
I simboli fondamentali della politica
La politica è, al suo livello più fondamentale, un processo simbolico. In quanto espressione della cultura, essa è formata da [...] tra realtà fattuale e realtà simbolica. Ad esempio, è innegabile che milioni di Ebrei morirono effettivamente per mano dei nazisti e dei loro seguaci durante la seconda guerra mondiale. Ciò che si vuole affermare è che anche la realtà fattuale ...
Leggi Tutto
Organizzazione internazionale della polizia criminale
Origini, sviluppo e finalità
L’Organizzazione internazionale della polizia criminale, più nota come Interpol, è un’organizzazione che si occupa di [...] International Criminal Police Commission. Rifondata nel 1946, dopo essere stata trasferita a Berlino sotto il controllo della Germania nazista dal 1938 al 1945, ha invece assunto l’attuale nome e l’attuale struttura dieci anni più tardi.
Priva ...
Leggi Tutto
Stato
Massimo L. Salvadori
L’organizzazione della vita collettiva
Lo Stato è l’organizzazione politico-istituzionale e giuridica di una comunità che esercita il potere sovrano in un determinato territorio [...] nel 1934 Hitler assunse i poteri di capo sia del governo sia dello Stato. A differenza dello Stato fascista quello nazista non creò un settore significativo di proprietà pubblica, ma piegò l’economia capitalistica agli scopi del regime.
Data l’enorme ...
Leggi Tutto
nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
nazistico
nazìstico agg. (pl. m. -ci), non com. – Del nazismo, dei nazisti (propriam. forma accorciata per nazionalsocialistico): la Germania n.; le dottrine n.; e in espressioni spreg. o polemiche: metodi n.; concezioni aberranti e nazistiche.