Regia
Teatro
di Antonio Audino
Il termine regia continua a essere centrale nella riflessione contemporanea sul teatro. Per quanto di recente acquisizione (e, peraltro, di uso esclusivamente italiano), [...] possibile (2001), coordinato da F. Maselli.
Dal Neorealismo al Nuovo cinema degli anni Sessanta e Settanta. - diverso modello produttivo-creativo che ha superato i confini delle cinematografie nazionali, grazie anche a forme nuove di coproduzione, si ...
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Sautet, Claude
Giovanni Grazzini
Regista cinematografico francese, nato a Montrouge (Parigi) il 23 febbraio 1924. Con Un coeur en hiver ha ottenuto nel 1992 il Leone d'argento alla Mostra del cinema [...] è stato aiuto di numerosi registi, fra i quali C. Autant-Lara, J. Becker, G. Franju. Convinto ammiratore del neorealismo italiano (ma ha progettato con D. Buzzati anche una versione del Deserto dei Tartari), dopo essersi cimentato nel cortometraggio ...
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Fenomeno legato alla diffusione del cinema e alla connessa popolarità degli attori protagonisti (divi) che li rende, presso il grande pubblico, oggetto di fanatica ammirazione. Portando l'attore in primo [...] contribuito al successo del cinema.
Generatore di mitologie, il d. cinematografico è situato da E. Morin "in una zona mista e confusa blanda versione nelle repubbliche socialiste; e anche il neorealismo italiano non ha potuto farne a meno, nonostante ...
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MASELLI, Francesco
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico, nato a Roma il 9 dicembre 1930. Cresciuto in un'influente famiglia della società intellettuale capitolina (giornalista letterario il padre, [...] Zavattini, che va sperimentando le sue teorie sul neorealismo, a porselo a fianco nell'episodio Storia di Caterina dei suoi ultimi lavori sono stati girati in doppia versione, cinematografica e televisiva; tra essi, per eleganza di scrittura, si ...
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Regista cinematografico, teatrale e televisivo, nato a Genova il 22 febbraio 1930. Formatosi nel dopoguerra sui moduli del neorealismo, è rimasto sostanzialmente fedele alle ragioni della sua prima educazione. [...] Dopo avere recitato nei film sulla Resistenza di C. Lizzani (Achtung! Banditi!, 1951, e Cronache di poveri amanti, 1954), si dedica alla regia, scegliendo un film sulla fine della seconda guerra mondiale ...
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Teorie del cinema
di Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] spettatore ed è a questo punto, sottolinea Morin, che il 'cinematografo' diventa finalmente 'cinema': quel che si crea è un vero nei vari Paesi la lezione di movimenti storici come il Neorealismo italiano, la Nouvelle vague francese e il Free Cinema ...
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Fin dai suoi albori il c. è stato strettamente connesso con la moda. L'abbigliamento infatti riveste un ruolo fondamentale in un film dal momento che il suo compito principale è quello di esprimere la [...] ., alla fine degli anni Cinquanta, all'indomani dei suoi successi cinematografici, lanciò la moda della coda di cavallo, delle ballerine e gli abiti miseri da popolana presi in prestito dal neorealismo. Con l'affermarsi di Cinecittà e la nascita ...
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MONICELLI, Mario
Francesco Bolzoni
Regista cinematografico, nato a Viareggio il 16 maggio 1915. Di famiglia mantovana, figlio di un giornalista, appassionato di cinematografo, polemico critico del foglio [...] . All'inizio, in coppia con Steno (S. Vanzina), firma sceneggiature e regie, convincendo Totò a recuperare, nella stagione del neorealismo, una propria vocazione realistica (Totò cerca casa, 1949; Guardie e ladri, 1951). Staccatosi da Steno, M. diede ...
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Pasolini, Pier Paolo
Sandro Bernardi
Scrittore e regista cinematografico, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Ostia (Roma) il 2 novembre 1975. Poeta, narratore, filosofo, intellettuale impegnato [...] di Roberto Rossellini, P. non solo proseguì l'esperienza del Neorealismo, ma ne estrasse la sostanza, ne risolse le incertezze, ne superò i limiti ideologici. La sua opera cinematografica ‒ che scandalizzò anche i marxisti di sinistra, i quali videro ...
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Ferreri, Marco
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928 e morto a Parigi il 9 maggio 1997. Il suo approccio al cinema avvenne nel segno del grottesco e dell'humour [...] cose. Agli inizi della sua carriera volle anzi sottolineare la sua appartenenza al Neorealismo, sia pure a un 'neorealismo comico', senza eroi (ben distinto, in ogni caso, dal cosiddetto neorealismo rosa). In seguito, però, anche la definizione di ...
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neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...
cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...